Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Casa Serena, senza accordo 70 posti a rischio
Iras e la trattativa congelata con il Comune, Uil: «Debiti per sette milioni e non c’è un piano industriale»
ROVIGO Il rischio di perdite di posti di lavoro, se Casa Serena viene dismessa, c’è eccome. Così rispondono i sindacati della Funzione pubblica al sindaco rodigino Edoardo Gaffeo per il quale «il commissario dell’iras Zanon non ha mai detto che siano in discussione i livelli occupazionali dell’ente».
Secondo i sindacati di tutte le sigle, invece, se l’accordo con il Comune non si chiude entro il 30 giugno, come prospettato dal Commissario Zanon, rischierebbero moltissimo una settantina di dipendenti attualmente precari. La dismissione di Casa Serena farebbe immediatamente saltare circa 70 contratti di lavoro a tempo determinato.
La preoccupazione per i posti di lavoro, spiega Davide Benazzo della Fp.-cgil, «nasce dall’esposizione della situazione che ci è stata fatta dal commissario dell’iras. Dipende molto da quale sarà il piano industriale che si farà in collegamento con l’accordo con il Comune».
E sul piano industriale di rilancio dell’ente, indebitato dai 6 ai 7 milioni di euro con le banche, Cristiano Pavarin della Uil Pa è categorico: «Il piano non c’è, e purtroppo Comune e commissario Iras non hanno ancora le idee chiare su come uscire da questa situazione». Per la Fp Cisl, Franco Maisto è cauto: «L’ente assistenziale si è impegnato a non lasciare a casa nessuno. Per questo si continua a trattare». Dopo quello dell’altro ieri, è previsto un nuovo incontro tra sindacati e commissario Iras il 17 maggio.
La trattativa sta vertendo sul fatto che Iras restituisca la sede di via Bramante in Commenda, cioè Casa Serena, al legittimo proprietario che è il Comune. A sua volta palazzo Nodari pagherebbe all’iras la quota non ancora ammortizzata degli investimenti fatti. Sulla quota non ancora ammortizzata i calcoli divergono: per il Comune si tratta di 3,2 milioni di euro, per Zanon attorno ai 4,5.
Una volta tornato in possesso di Casa Serena il Comune punterebbe ad attingere fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per complessivi 2,4 milioni di euro.
A quel punto, nella sede di via Bramante riqualificata rimarrebbero gli ospiti auto sufficienti. Per Casa Serena poi si sta poi discutendo di progetti sui disabili psichici e su persone con disturbi alimentari. L’iras a San Bortolo accoglierebbe tutti i circa 250 ospiti non auto sufficienti che in parte oggi sono in Commenda.
Attualmente i dipendenti Iras sono 198 (65 a termine) di cui 54 a Casa Serena (18 a termine). L’ente è commissariato dal 2016 dalla Regione. Il buco nei conti, all’origine dell’attuale crisi, è di circa 4,3 milioni di euro. A questo conto vanno aggiunti i debiti verso i fornitori e Banca Intesa, tesoriere all’iras.