Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Aeroporti, Venezia già all’80% sul 2019 E ripartono i voli quotidiani per gli Usa
Aprile boom, chiusa in anticipo la cassa integrazione dei dipendenti
Il Marco Polo riapre i collegamenti con gli Stati Uniti, dopo un aprile in cui ha registrato un boom di passeggeri nei voli continentali che ha spinto Save ad anticipare la chiusura della cassa integrazione per i lavoratori dello scalo. «L’aeroporto di Venezia conferma il trend di progressiva ripresa, con una chiusura del mese di aprile che vede il recupero di oltre l’80% dei passeggeri rispetto allo stesso mese del 2019», spiega il direttore commerciale di Save, Camillo Bozzolo. A marzo, il Marco Polo aveva registrato il 62% dei passeggeri del 2019. Un dato già in crescita, ma superato dall’exploit degli ultimi 30 giorni. Che neanche Save si aspettava, visto che puntava all’obiettivo dell’80% al termine della stagione estiva, che inizia ad aprile e si conclude a ottobre. Il traguardo, nell’ultimo mese, è già stato tagliato. E senza l’apporto dei collegamenti con gli Stati Uniti, che ripartono solo ora, consentendo di alzare l’asticella degli obiettivi per la stagione estiva, fissati un mese fa in 9,7 milioni di passeggeri tra Venezia, Treviso e Verona.
Da venerdì Delta Air Lines ha riattivato il volo Venezianew York, a cui si aggiungerà quello per Atlanta, che partirà il 27 maggio. E giusto ieri American Airlines ha fatto ripartire il suo collegamento quotidiano con Philadelphia. Si tratta di voli strategici, poiché dagli hub statunitensi i passeggeri potranno poi volare in coincidenza verso le varie destinazioni negli Usa. Al contempo, i turisti americani disporranno di un facile accesso a Venezia, che attende con ansia i visitatori a stelle e strisce: nel 2019 erano stati 850 mila. Delta mette inizialmente a disposizione un collegamento 5 volte a settimana da Venezia a New York, che diventerà quotidiano da giugno. Quotidiano anche il volo per Atlanta. Ma ripartono anche le tratte per il Canada: Air Transat riapre i voli per Montréal e Toronto.
L’exploit dei voli continentali e la ripresa dei collegamenti Oltreoceano, richiedono la piena operatività del Marco Polo e così è stata anticipata la chiusura della cassa integrazione per i lavoratori dello scalo.