Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Spaccata da Morbiato Portano via biciclette per centomila euro
È il negozio dell’ex olimpionico Giorgio Morbiato: «Già a maggio fummo vittime dei ladri»
Seconda spaccata in un anno al negozio di biciclette di Gianni e Giorgio Morbiato, quest’ultimo olimpionico di ciclismo su pista e bronzo ai giochi di Città del Messico ‘68 e campione del mondo. Quattro persone, con il volto coperto da un passamontagna nero, hanno assalito nella notte tra domenica e lunedì il punto vendita Racing Bike Sport di via Euganea di Selvazzano.
PADOVA Seconda spaccata in un anno al negozio di biciclette di Gianni e Giorgio Morbiato, quest’ultimo olimpionico di ciclismo su pista e bronzo ai giochi di Città del Messico ‘68. Quattro persone, con il volto coperto da un passamontagna nero, hanno assalito nella notte tra domenica e lunedì il punto vendita Racing Bike Sport di via Euganea di Selvazzano. Per introdursi nel negozio, il gruppo ha usato un furgone come ariete, sfondando la vetrina e in pochi minuti sono riusciti a portar via una decina delle biciclette, quelle più costose che erano in esposizione all’interno dell’esercizio commerciale.
Secondo le prime stime, il valore complessivo della merce rubata sarebbe intorno ai centomila euro. La vetrata accanto all’ingresso principale è stata completamente divelta, aggiungendo così ai danni altri danni: circa sessantamila euro, alla già importante perdita derivante dal furto.
«È il colpo peggiore che abbiamo subito, e non solo a livello di merce rubata — spiega Gianni Morbiato, titolare insieme al fratello Giorgio dei due punti vendita — nell’impatto, il motore elettrico della serranda si è staccato ed è finito su altre venti biciclette, danneggiandole in modo irreparabile. Ora dovremmo rifare non solo la vetrata, ma anche le pareti, il pavimento, persino il soffitto ha subito molti danni».
Una sorta di replica di quanto accaduto poco meno di un anno fa, nella notte tra il 19 e il 20 maggio del 2021, quando con una dinamica del tutto simile venivano rubate dallo stesso negozio alcune biciclette da corsa per quasi cinquantamila euro. Allora come ariete venne usato un suv Honda, rubato pochi giorni prima a Poviglio, in provincia di Parma. In quell’occasione fu decisivo l’intervento di una guardia giurata che, insospettita, aveva interrotto il ladro in flagrante e trattenuto sino all’arrivo delle forze dell’ordine. «Purtroppo per il momento pare che nessuno abbia visto nulla — ha poi proseguito il titolare — il solo ricordo è il boato pazzesco che ha fatto il furgone contro la vetrata». La precisione con cui i quattro uomini hanno agito — puntando direttamente agli esemplari di particolari marche e caratteristiche ed ignorando completamente il resto della merce — fa pensare allo stesso titolare ad un furto avvenuto su commissione, per conto cioè di un soggetto terzo intenzionato ad impossessarsi di tipi specifici di biciclette.
Il colpo ha purtroppo una lunga lista di precedenti: nel 2018 il secondo negozio di biciclette Morbiato ad Albignasego era stato oggetto di altri due furti con una dinamica del tutto simile. In quell’occasione, il titolare Giorgio Morbiato, come detto, ex ciclista, medaglia di bronzo alle Olimpiadi, due volte oro e un argento ai Mondiali, aveva spiegato i meccanismi all’origine del fenomeno, soprattutto come i ladri riescono a rivendere con facilità tutti i pezzi rubati, utilizzando spesso anche le piattaforme di e-commerce: «Le due ruote, soprattutto i modelli più costosi, sono un prodotto senz’altro appetibile e remunerativo per questi malviventi. Di solito, dopo il furto le bici vengono depositate in una sorta di magazzino, in Italia, per poi essere fotografate una ad una. Gli scatti vengono quindi caricati su siti di annunci stranieri, in particolare riconducibili ai paesi dell’est Europa, dove vengono poi acquistate da appassionati, spesso del tutto inconsapevoli della provenienza illecita».