Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Giordani incassa l’appoggio M5s Sarà la decima lista a suo sostegno
Alleanza suggellata dal ministro D’incà. Rientrato il caso Pillitteri: uscenti in ordine alfabetico
PADOVA Prima stoccata: «Ho letto che è convinto di vincere al primo turno... In bocca al lupo!». E seconda stoccata: «A me dispiace che persone normali, per come le ho sempre conosciute io, diventino cattive, magari perché strumentalizzate da qualcuno...». Quella di ieri pomeriggio, nel punto elettorale del sindaco in carica Sergio Giordani in galleria Borromeo, avrebbe dovuto essere «soltanto» l’ufficializzazione dell’accordo tra lo stesso Giordani e il M5S in vista delle amministrative di giugno. E in effetti, alla presenza del ministro bellunese per i Rapporti col Parlamento, Federico D’incà, e del capogruppo dei grillini a Palazzo Moroni, Giacomo Cusumano, così è stato.
Tanto che, d’ora in avanti, quella appunto del M5S (che avrà in testa il medesimo Cusumano) potrà definitivamente essere ritenuta la decima lista che, tra quattro settimane e mezza, sosterrà la ricandidatura dell’attuale primo inquilino di via del Municipio, in aggiunta a Giordani Sindaco, Pd, Padova Futura, Padova Insieme, Padova Bene Comune, Per Padova, Coalizione Civica e Verdi Europei. Ma come scritto in avvio, Giordani non ha rinunciato a più di qualche punzecchiatura nei confronti non solo dell’aspirante sindaco del centrodestra Francesco Peghin, ma anche del suo principale sponsor politico, ossia l’ex primo cittadino leghista Massimo Bitonci.
Punzecchiature, da una parte e dall’altra, che avranno evid’incà, dentemente cadenza quotidiana nei prossimi 32 giorni prima del voto del 12 giugno. Tornando però al’accordo con il M5S, Giordani ha rivelato: «Prima durante la fase più drammatica della pandemia da Covid e poi mentre veniva elaborato il Pnrr, il ministro che oggi posso definire un amico, mi è stato di grande supporto. E quindi — ha confessato il sindaco — mi sento un po’ in debito con lui, perché il suo operato è stato decisivo sia nel convincere il governo ad emettere i Buoni Spesa da 20 euro ciascuno per aiutare le tante famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus e di cui, a Padova, hanno beneficiato più di ottomila persone e sia — ha affermato Giordani — nel destinare alla nostra città fondi europei pari a 370 milioni di euro, contando soltanto la terza linea di tram Rubano-vigonza, la riqualificazione dell’arcella ed altri interventi di rigenerazione urbana in tutti i quartieri».
Parole al miele che il ministro D’incà e il futuro capolista Cusumano hanno rilanciato così: «In questi anni, oltre che una persona perbene ed onesta, Sergio si è anche dimostrato un sindaco che ha sempre messo al centro della sua azione amministrativa il bene e la tranquillità di tutti i padovani, a prescindere dalle loro diverse appartenenze politiche. E di conseguenza — hanno sottolineato i due — è per noi stato naturale allearci con lui e porci al suo fianco per far sì che venga rieletto».
Intanto, sembra rientrato il mal di pancia di Simone Pillitteri, consigliere uscente di Giordani Sindaco ed ora ricandidato nella stessa squadra, che aveva “minacciato” di tirarsi fuori se il ruolo di capolista fosse andato a Carlo Pasqualetto, già Forza Italia.
Per provare a chiudere il caso, infatti, si è deciso che, in testa a Giordani Sindaco, ci saranno (in rigoroso ordine alfabetico) i tre consiglieri uscenti (i medesimi Pasqualetto, Pillitteri e Luigi Tarzia), seguiti dall’assessore allo Sport e alla Sicurezza, Diego Bonavina. Frattura davvero ricomposta?
Lo scopriremo tra quattro giorni, quando entro le 12 di sabato prossimo dovranno ufficialmente essere depositate le liste.