Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Giordani incassa l’appoggio M5s Sarà la decima lista a suo sostegno

Alleanza suggellata dal ministro D’incà. Rientrato il caso Pillitteri: uscenti in ordine alfabetico

- Davide D’attino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA Prima stoccata: «Ho letto che è convinto di vincere al primo turno... In bocca al lupo!». E seconda stoccata: «A me dispiace che persone normali, per come le ho sempre conosciute io, diventino cattive, magari perché strumental­izzate da qualcuno...». Quella di ieri pomeriggio, nel punto elettorale del sindaco in carica Sergio Giordani in galleria Borromeo, avrebbe dovuto essere «soltanto» l’ufficializ­zazione dell’accordo tra lo stesso Giordani e il M5S in vista delle amministra­tive di giugno. E in effetti, alla presenza del ministro bellunese per i Rapporti col Parlamento, Federico D’incà, e del capogruppo dei grillini a Palazzo Moroni, Giacomo Cusumano, così è stato.

Tanto che, d’ora in avanti, quella appunto del M5S (che avrà in testa il medesimo Cusumano) potrà definitiva­mente essere ritenuta la decima lista che, tra quattro settimane e mezza, sosterrà la ricandidat­ura dell’attuale primo inquilino di via del Municipio, in aggiunta a Giordani Sindaco, Pd, Padova Futura, Padova Insieme, Padova Bene Comune, Per Padova, Coalizione Civica e Verdi Europei. Ma come scritto in avvio, Giordani non ha rinunciato a più di qualche punzecchia­tura nei confronti non solo dell’aspirante sindaco del centrodest­ra Francesco Peghin, ma anche del suo principale sponsor politico, ossia l’ex primo cittadino leghista Massimo Bitonci.

Punzecchia­ture, da una parte e dall’altra, che avranno evid’incà, dentemente cadenza quotidiana nei prossimi 32 giorni prima del voto del 12 giugno. Tornando però al’accordo con il M5S, Giordani ha rivelato: «Prima durante la fase più drammatica della pandemia da Covid e poi mentre veniva elaborato il Pnrr, il ministro che oggi posso definire un amico, mi è stato di grande supporto. E quindi — ha confessato il sindaco — mi sento un po’ in debito con lui, perché il suo operato è stato decisivo sia nel convincere il governo ad emettere i Buoni Spesa da 20 euro ciascuno per aiutare le tante famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza coronaviru­s e di cui, a Padova, hanno beneficiat­o più di ottomila persone e sia — ha affermato Giordani — nel destinare alla nostra città fondi europei pari a 370 milioni di euro, contando soltanto la terza linea di tram Rubano-vigonza, la riqualific­azione dell’arcella ed altri interventi di rigenerazi­one urbana in tutti i quartieri».

Parole al miele che il ministro D’incà e il futuro capolista Cusumano hanno rilanciato così: «In questi anni, oltre che una persona perbene ed onesta, Sergio si è anche dimostrato un sindaco che ha sempre messo al centro della sua azione amministra­tiva il bene e la tranquilli­tà di tutti i padovani, a prescinder­e dalle loro diverse appartenen­ze politiche. E di conseguenz­a — hanno sottolinea­to i due — è per noi stato naturale allearci con lui e porci al suo fianco per far sì che venga rieletto».

Intanto, sembra rientrato il mal di pancia di Simone Pillitteri, consiglier­e uscente di Giordani Sindaco ed ora ricandidat­o nella stessa squadra, che aveva “minacciato” di tirarsi fuori se il ruolo di capolista fosse andato a Carlo Pasqualett­o, già Forza Italia.

Per provare a chiudere il caso, infatti, si è deciso che, in testa a Giordani Sindaco, ci saranno (in rigoroso ordine alfabetico) i tre consiglier­i uscenti (i medesimi Pasqualett­o, Pillitteri e Luigi Tarzia), seguiti dall’assessore allo Sport e alla Sicurezza, Diego Bonavina. Frattura davvero ricomposta?

Lo scopriremo tra quattro giorni, quando entro le 12 di sabato prossimo dovranno ufficialme­nte essere depositate le liste.

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D’incà, Giordani e Cusumano. Sopra, Pillitteri
La stretta di mano D’incà, Giordani e Cusumano. Sopra, Pillitteri

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