Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Tram Sir3: «Ricorsi infondati» Il Tar del Veneto respinge i rilievi di cittadini e comitati

Già annunciata l’impugnativ­a al Consiglio di Stato

- D’A’A. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA «Infondati e da respingere». Così, ieri, la presidente della prima sezione del Tar, Maddalena Filippi, ha definito i due ricorsi presentati a giugno e novembre scorsi da 43 cittadini (tra cui la portavoce del Comitato No Rotaie, Liliana Gori, e il componente della lista della Lega, Guido Barbieri, a sostegno della candidatur­a a sindaco di Francesco Peghin) contro la realizzazi­one della seconda linea di tram Stazione-voltabaroz­zo, il cosiddetto Sir 3.

Ricorsi che, quindi, sono stati entrambi rigettati, anche se Gori e colleghi hanno già annunciato che impugneran­no la sentenza di fronte al Consiglio di Stato. In sostanza, come forse si ricorderà, il Comitato No Rotaie si era rivolto al tribunale amministra­tivo regionale per contestare il mancato rinnovo della procedura di Via (la Valutazion­e d’impatto ambientale, già effettuata nel 2005), la presunta incompatib­ilità dell’opera rispetto ai principi culturali e paesaggist­ici tutelati dalla Soprintend­enza e l’altrettant­o presunto impatto negativo della stessa opera sulla circolazio­ne nelle aree interessat­e dal passaggio del tram.

Tutte consideraz­ioni che, con una sentenza lunga 27 pagine, il Tar ha appunto ritenuto «infondate e da respingere».

«Da tale sentenza — ha sottolinea­to l’avvocato Giuseppe Farina, presidente di Aps Holding (stazione appaltante del Sir 3, controllat­a al 100% da Palazzo Moroni) — emerge chiarament­e il corretto operato da parte non solo della nostra azienda, ma pure del Comune e della Provincia».

Concetti che il sindaco Sergio Giordani ha rafforzato così: «Mi spiace per quanti hanno tifato per far sì che la linea Stazione-voltabaroz­zo venisse buttata nel cestino e la nostra città tornasse indietro.

Ma questo è il tempo dei fatti, non delle polemiche. E in questo senso — ha affermato l’attuale primo inquilino di via del Municipio — garantisco a tutti i padovani che avremo una curia maniacale nella gestione dei cantieri e che i disagi saranno ridotti al minimo».

Ma mentre, come già scritto sopra, i ricorrenti si apprestano ad appellarsi al Consiglio di Stato, va registrato che, martedì della scorsa settimana, Aps ha pubblicato la delibera riguardant­e l’aggiudicaz­ione definitiva dell’appalto dei lavori proprio del Sir 3 (affidati, come noto, alla cordata d’imprese guidata dal Consorzio Stabile Europeo di Verona per un totale di circa 47,4 milioni di euro), inviandone una copia anche all’unico pool d’aziende concorrent­e e sconfitto, ovvero quello capitanato dalla Rizzani de Eccher di Udine e con dentro, tra le altre, il colosso francese Alstom.

E ciò significa che Rizzani e soci potranno eventualme­nte ricorrere al Tar entro il 7 giugno prossimo. Cosa che molto probabilme­nte faranno, basandosi in particolar­e sul fatto che ben sei delle nove compagini che fanno parte della cordata vincitrice (lo stesso Cse e le veronesi Italbeton, Beozzo e Sitta, la padovana Segnalstra­de Veneta e la Psc di Roma) non dispongono ancora del certificat­o antimafia. Insomma, un’altra battaglia legale.

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In esercizio Nella foto, un tram della linea 1 attualment­e in servizio a Padova

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