Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Si raffredda l’effetto-vaccini sui conti del Gruppo Stevanato
Crescono ancora i ricavi ma l’utile è in flessione: «La domanda generale resta forte»
PADOVA Ricavi a 212,1 milioni, in crescita del 10% sul primo trimestre dello scorso anno, nella frazione iniziale del 2022 per il gruppo Stevanato di Piombino Dese (Padova), specializzato nei contenitori speciali per il settore farmaceutico, ma l’utile netto scende a 27,8 milioni, in flessione di 24 punti, condizionato da un utile operativo anch’esso in ripiegamento dell’11,6%, a 37,9 milioni.
Si tratta di un effetto riconducibile al raffreddamento delle richieste di fiale per la distribuzione dei vaccini anticovid, attività che un anno fa stava iniziando a toccare i suoi massimi picchi e che aveva messo in moto qualsiasi player mondiale a vario titolo collegato alle necessità urgenti della somministrazione. Il Consiglio di amministrazione della multinazionale padovana, d’altronde, su questo non fa mistero. I ricavi relativi alla pandemia da Covid-19, riferisce l’azienda, sono quantificati in circa il 10% del totale, mentre nel primo trimestre del 2021 valevano il 14%. Nel frattempo, i contributi alle entrate derivanti da soluzioni «più accrescitive e di alto valore» sono aumentati a circa il 29% del totale, mentre un anno fa si erano fermati al 23%.
«Operiamo in un contesto di forte domanda, con mercati finali interessanti che hanno driver pluriennali durevoli – sottolinea l’amministratore delegato, Franco Moro - e siamo pronti a trarre vantaggio da queste tendenze favorevoli. Stiamo investendo nel nostro futuro per promuovere una crescita sostenibile, aumentare il nostro mix di soluzioni di alto valore per soddisfare la domanda dei clienti ed espandere i margini a lungo termine».
Per l’esercizio in corso, il gruppo di Piombino Dese attende ricavi compresi tra 935 e 945 milioni e un Ebitda tra i 248 e i 253 milioni. La quota di fatturato ancora riferita al Covid sarà legata alla fascia di età adolescenziale, rispetto all’aspettativa iniziale relativa alla fascia di età media, ma questo, concludono gli amministratori, «sarà favorevolmente compensato da maggiori ricavi derivanti dall’attività di base».