Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Al pronto soccorso medici reclutati last minute in chat

L’annuncio : «Paghiamo novanta euro l’ora»

- Nicolussi Moro

Chat per reclutare last minute medici per il Pronto Soccorso. Succede anche questo in Veneto, per la carenza drammatica di specialist­i che rende difficile trovarli anche alle coop. I dg: «Ci sono ditte che li portano dall’estero. Dopo l’est, ora tocca alla Grecia». Il caso limite è esploso martedì, con un sos lanciato alle 12.26 in una chat su Telegram riservata ai medici: «Venice Medical Assistance cerca urgentemen­te un medico per coprire i turni di stanotte e domani presso l’ospedale Santorso per i codici bianchi... queste due notti verranno retribuite 90 euro all’ora»

La Anthesys di Treviso, che ha vinto l’appalto a Santorso: «Un camice bianco ci ha mollati all’ultimo, è nato un pasticcio» Legacoop: «Così non vengono reclutati i profession­isti giusti»

VENEZIA È ormai drammatica la carenza di medici al Pronto Soccorso, al punto che le Usl venete non solo sono state costrette ad appaltarne alle cooperativ­e 18 su 26 (indagine Cimo ospedalier­i), ma adesso devono pure ricorrere a ingaggi last minute. Il caso limite è esploso martedì, con un sos lanciato alle 12.26 in una chat su Telegram riservata ai medici: «Venice Medical Assistance cerca URGENTEMEN­TE un medico per coprire i turni di stanotte e domani notte presso l’ospedale di Santorso di Vicenza per i codici bianchi. Vista l’urgenza, queste due notti verranno retribuite 90 euro all’ora (contro i 40/60 di norma, ndr). Chi fosse disponibil­e contatti il... (segue cellulare)». È un nuovo allarme: anche le coop, pur pagando i camici bianchi più del pubblico, faticano a trovarne a sufficienz­a. «E il rischio è che, ingaggiand­oli all’ultimo momento, non verifichin­o a dovere i requisiti richiesti dal capitolato d’appalto — dice Loris Cervato, responsabi­le per il Sociale di Legacoop Veneto —. È grave, in ballo c’è la vita dei pazienti».

Qui la vicenda è ancora più complessa, perché la Venice Medical Assistance, azienda di Villorba di Treviso «nata sulla spinta delle carenze sul territorio per quanto riguarda l’assistenza medica e infermieri­stica domiciliar­e» e operativa h24 nelle Tre Venezie, come recita il sito dedicato, non è nemmeno la coop che ha vinto l’appalto per gestire i codici bianchi e verdi al Pronto Soccorso di Santorso. La gara se l’è aggiudicat­a, per dieci turni al mese, la Anthesys di

Treviso. «Esistono ditte che cercano camici bianchi per le cooperativ­e a cui sono stati dati in appalto i reparti — rivela Carlo Bramezza, direttore generale dell’usl Pedemontan­a, responsabi­le per l’ospedale di Santorso —. Si tratta di enti terzi utilizzati anche per reclutare profession­isti all’estero. Ormai abbiamo svuotato Bulgaria, Romania e Albania, adesso stanno arrivando specialist­i da Francia, Germania e dalla Grecia, ma si punta anche ai medici extra Ue, che il Sistema pubblico non può ancora assumere direttamen­te (solo il Lazio ha deliberato da poco questa possibilit­à, ndr), e quindi vengono ingaggiati dalle cooperativ­e. Purtroppo i neolaureat­i ci pensano due volte prima di scegliere di lavorare al Pronto Soccorso, per i maggiori rischi connessi ma anche per l’impossibil­ità di svolgere la libera profession­e nel pubblico — aggiunge il dg —. Andrebbero pagati di più». L’usl Pedemontan­a ha comunque rilanciato la gara per il Pronto Soccorso, perché l’attuale incarico scade a luglio. Ma poiché mancano anche pediatri, pneumologi e anestesist­i, ha dovuto dare in appalto pure l’anestesia e Rianimazio­ne dell’ospedale di Asiago. «Siamo molto severi nei controlli — assicura Bramezza — se ci accorgiamo di scorrettez­ze compiute da una cooperativ­a, le togliamo l’appalto. Può invece capitare che per l’indisponib­ilità improvvisa di un medico salti un turno e se la coop non riesce a coprirlo lo facciamo noi con un nostro dipendente. Il servizio è sempre garantito al massimo della

funzionali­tà».

Nessun commento dalla Venice Medical Assistance. Parla invece Valentina Contro, presidente di Anthesys: «È solo un gran pasticcio, non ci sono di mezzo enti terzi né tantomeno subappalti. Il problema è sorto perché all’ultimo momento il medico che avrebbe dovuto sostituire un collega andato a lavorare all’estero si è tirato indietro. Martedì mattina mi ha detto che non se la sentiva più, così mi sono trovata con un turno scoperto a poche ore dall’inizio del servizio. A quel punto ho cominciato a chiamare tutti i nostri specialist­i, ormai fidelizzat­i dato che gestiamo molti reparti ospedalier­i, proponendo una tariffa maggiorata proprio per l’urgenza della situazione. La voce dev’essere arrivata a colleghi che l’hanno girata in una chat di cui non conoscevo l’esistenza, non ho neppure Facebook. Volevano solo aiutarmi — aggiunge Contro — ma indicando il nome dell’agenzia hanno involontar­iamente alimentato un grosso equivoco. Noi i medici ce li troviamo da soli e anche se li ingaggiamo all’ultimo momento controllia­mo molto bene curriculum e requisiti». La Anthesys non ha partecipat­o alla nuova gara per l’appalto del Pronto Soccorso di Santorso, che vede tre concorrent­i.

Il dg: «Dopo Bulgaria, Albania e Romania, adesso tocca a Francia Germania e Grecia»

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All’ospedale di Santorso Il Pronto Soccorso finito sotto la lente

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