Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Al pronto soccorso medici reclutati last minute in chat
L’annuncio : «Paghiamo novanta euro l’ora»
Chat per reclutare last minute medici per il Pronto Soccorso. Succede anche questo in Veneto, per la carenza drammatica di specialisti che rende difficile trovarli anche alle coop. I dg: «Ci sono ditte che li portano dall’estero. Dopo l’est, ora tocca alla Grecia». Il caso limite è esploso martedì, con un sos lanciato alle 12.26 in una chat su Telegram riservata ai medici: «Venice Medical Assistance cerca urgentemente un medico per coprire i turni di stanotte e domani presso l’ospedale Santorso per i codici bianchi... queste due notti verranno retribuite 90 euro all’ora»
La Anthesys di Treviso, che ha vinto l’appalto a Santorso: «Un camice bianco ci ha mollati all’ultimo, è nato un pasticcio» Legacoop: «Così non vengono reclutati i professionisti giusti»
VENEZIA È ormai drammatica la carenza di medici al Pronto Soccorso, al punto che le Usl venete non solo sono state costrette ad appaltarne alle cooperative 18 su 26 (indagine Cimo ospedalieri), ma adesso devono pure ricorrere a ingaggi last minute. Il caso limite è esploso martedì, con un sos lanciato alle 12.26 in una chat su Telegram riservata ai medici: «Venice Medical Assistance cerca URGENTEMENTE un medico per coprire i turni di stanotte e domani notte presso l’ospedale di Santorso di Vicenza per i codici bianchi. Vista l’urgenza, queste due notti verranno retribuite 90 euro all’ora (contro i 40/60 di norma, ndr). Chi fosse disponibile contatti il... (segue cellulare)». È un nuovo allarme: anche le coop, pur pagando i camici bianchi più del pubblico, faticano a trovarne a sufficienza. «E il rischio è che, ingaggiandoli all’ultimo momento, non verifichino a dovere i requisiti richiesti dal capitolato d’appalto — dice Loris Cervato, responsabile per il Sociale di Legacoop Veneto —. È grave, in ballo c’è la vita dei pazienti».
Qui la vicenda è ancora più complessa, perché la Venice Medical Assistance, azienda di Villorba di Treviso «nata sulla spinta delle carenze sul territorio per quanto riguarda l’assistenza medica e infermieristica domiciliare» e operativa h24 nelle Tre Venezie, come recita il sito dedicato, non è nemmeno la coop che ha vinto l’appalto per gestire i codici bianchi e verdi al Pronto Soccorso di Santorso. La gara se l’è aggiudicata, per dieci turni al mese, la Anthesys di
Treviso. «Esistono ditte che cercano camici bianchi per le cooperative a cui sono stati dati in appalto i reparti — rivela Carlo Bramezza, direttore generale dell’usl Pedemontana, responsabile per l’ospedale di Santorso —. Si tratta di enti terzi utilizzati anche per reclutare professionisti all’estero. Ormai abbiamo svuotato Bulgaria, Romania e Albania, adesso stanno arrivando specialisti da Francia, Germania e dalla Grecia, ma si punta anche ai medici extra Ue, che il Sistema pubblico non può ancora assumere direttamente (solo il Lazio ha deliberato da poco questa possibilità, ndr), e quindi vengono ingaggiati dalle cooperative. Purtroppo i neolaureati ci pensano due volte prima di scegliere di lavorare al Pronto Soccorso, per i maggiori rischi connessi ma anche per l’impossibilità di svolgere la libera professione nel pubblico — aggiunge il dg —. Andrebbero pagati di più». L’usl Pedemontana ha comunque rilanciato la gara per il Pronto Soccorso, perché l’attuale incarico scade a luglio. Ma poiché mancano anche pediatri, pneumologi e anestesisti, ha dovuto dare in appalto pure l’anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Asiago. «Siamo molto severi nei controlli — assicura Bramezza — se ci accorgiamo di scorrettezze compiute da una cooperativa, le togliamo l’appalto. Può invece capitare che per l’indisponibilità improvvisa di un medico salti un turno e se la coop non riesce a coprirlo lo facciamo noi con un nostro dipendente. Il servizio è sempre garantito al massimo della
funzionalità».
Nessun commento dalla Venice Medical Assistance. Parla invece Valentina Contro, presidente di Anthesys: «È solo un gran pasticcio, non ci sono di mezzo enti terzi né tantomeno subappalti. Il problema è sorto perché all’ultimo momento il medico che avrebbe dovuto sostituire un collega andato a lavorare all’estero si è tirato indietro. Martedì mattina mi ha detto che non se la sentiva più, così mi sono trovata con un turno scoperto a poche ore dall’inizio del servizio. A quel punto ho cominciato a chiamare tutti i nostri specialisti, ormai fidelizzati dato che gestiamo molti reparti ospedalieri, proponendo una tariffa maggiorata proprio per l’urgenza della situazione. La voce dev’essere arrivata a colleghi che l’hanno girata in una chat di cui non conoscevo l’esistenza, non ho neppure Facebook. Volevano solo aiutarmi — aggiunge Contro — ma indicando il nome dell’agenzia hanno involontariamente alimentato un grosso equivoco. Noi i medici ce li troviamo da soli e anche se li ingaggiamo all’ultimo momento controlliamo molto bene curriculum e requisiti». La Anthesys non ha partecipato alla nuova gara per l’appalto del Pronto Soccorso di Santorso, che vede tre concorrenti.
Il dg: «Dopo Bulgaria, Albania e Romania, adesso tocca a Francia Germania e Grecia»