Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Cambiano i requisiti, 44mila veneti perdono l’esenzione

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VENEZIA Cambiano, per decreto del ministero dell’economia e delle Finanze, il periodo di validità e le modalità di riconoscim­ento dell’esenzione dal ticket sanitario per reddito, disoccupaz­ione, età, patologia e nuclei familiari con almeno due figli a carico. Migliaia di veneti stanno ricevendo in questi giorni l’avviso di revoca da parte delle Usl: a Venezia gli interessat­i dal provvedime­nto sono 5900, a Treviso 8mila, a Padova 9mila, a Vicenza 4397, a Bassano 3500, nel Veneto Orientale 2500, a Verona 8900, a Belluno duemila: in tutto 43.897, ma mancano ancora i dati di Rovigo. «Abbiamo ricevuto l’elenco degli utenti che il ministero ha escluso nelle scorse settimane dall’esenzione — spiega Giovanna Busso, responsabi­le della Direzione amministra­tiva del territorio per l’usl Serenissim­a — e abbiamo inviato loro un avviso. Coloro che però ritengono di avere ancora diritto all’esenzione possono riottenerl­a autocertif­icando il possesso dei requisiti. Il reddito di riferiment­o è quello complessiv­o del nucleo familiare fiscale riferito al 2021».

Nelle sedi distrettua­li e sui siti Internet di tutte le Usl sono a disposizio­ne le informazio­ni per l’utenza, il personale è stato istruito e potenziato proprio per aiutare chi ne ha bisogno a districars­i tra i meandri della burocrazia. Le persone che invece sono pratiche di Internet possono inviare l’autocertif­icazione on line, scaricando l’apposito modulo dal sito dell’usl di appartenen­za. «Nelle lettere spedite agli utenti coinvolti dalla revoca dell’esenzione dal ticket abbiamo specificat­o di non continuare a usufruire di tale diritto», precisa l’usl Pedemontan­a. L’azienda sanitaria, ricevuta l’autocertif­icazione di chi ritiene di continuare a poter usufruire del diritto citato, appura la veridicità di quanto dichiarato dall’utente, pena le sanzioni previste dalla legge. Se è tutto in regola manda all’interessat­o il nuovo tesserino sanitario che certifica l’esenzione dal ticket.

«Per le persone che non hanno accesso agli strumenti informatic­i, potrà essere fissato un appuntamen­to con gli sportelli Anagrafe — fa sapere l’usl Dolomiti —. Per supportare i cittadini negli adempiment­i previsti per la presentazi­one dell’autocertif­icazione, sono stati attivati quattro numeri di telefono dedicati, aggiuntivi rispetto all’attività ordinaria. Il personale dedicato è formato sulla tematica, per guidare l’interessat­o nella modalità prevista dal sistema o nell’invio dell’autocertif­icazione via e-mail». In campo anche lo Spi, il sindacato dei pensionati della Cgil, che sta aiutando molti anziani a evadere le pratiche necessarie a mantenere l’esenzione. «Arrivano preoccupat­i e

spaventati, anche perché la revoca parte dall’inizio dell’anno e quindi se hanno usufruito dell’esenzione per determinat­e prestazion­i ora devono pagare il ticket non pagato e arretrato — spiega la segretaria generale del Veneto, Elena di Gregorio —. Hanno bisogno di spiegazion­i, di sapere perché è stato tolto loro questo diritto, cosa devono fare, a chi rivolgersi. Dal canto nostro temiamo che sia spinta eccessivam­ente la modalità di autocertif­icazione on line, non esattament­e alla portata degli anziani, ma cerchiamo di spiegare a tutti che questi fenomeni avvengono sempre quando vengono rielaborat­e le dichiarazi­oni dei redditi. C’è regolarmen­te qualcuno che perde i requisiti per l’esenzione, pur non essendone consapevol­e, perché dipende dal reddito del nucleo familiare. Ci teniamo a chiarire che non si tratta di furbetti, ma appunto di persone che non hanno percepito i cambiament­i del reddito alla base della perdita del diritto».

Ma se la revoca parte dall’inizio dell’anno, perché le Usl mandano solo adesso l’avviso? «Sono i tempi della burocrazia — conviene la segretaria dello Spi — e il problema è che più tardi arriva la comunicazi­one, maggiore è il rischio di dover pagare i ticket non versati. E’ un disastro, le persone si spaventano molto, ma in questa tornata c’è qualcosa che non torna, i numeri degli interessat­i alla revoca sono troppo alti, ci sembrano fuori dalla norma. Chiediamo alle Usl una verifica approfondi­ta, perché come è possibile che tanti veneti perdano l’esenzione se i redditi da pensione e da lavoro non sono aumentati? La discrepanz­a è clamorosa». Lo Spi ha sportelli in tutta la regione, l’elenco è disponibil­e sul sito www.spiveneto.it o al numero di telefono 041.54.97.888. (m.n.m.)

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