Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Oltre ottomila sussidi ricevuti senza titoli: indagine aperta
VENEZIA I soldi li hanno presi regolarmente, ma ai centri per l’impiego nessuno li ha mai visti. Eppure, per percepire il reddito di cittadinanza, dovevano essere disponibili a incontrare gli uffici e a trovare un’occupazione, c’erano tre colloqui a disposizione per individuare il lavoro migliore. Invece non rispondevano nemmeno al telefono quando gli operatori cercavano di contattarli per invitarli allo sportello. Sono 7.500 le persone residenti in Veneto segnalate dalla Regione e altre 900 potrebbero ricevere il medesimo trattamento in un paio di settimane. «Avendo un elenco dei percettori, con serietà e responsabilità abbiamo verificato che le procedure per l’assegnazione del sussidio fossero regolari e abbiamo ravvisato migliaia di presunte violazioni, non dovevano ricevere il sussidio – spiega l’assessore al lavoro Elena Donazzan -. Il reddito di cittadinanza si dimostra un fallimento. Non è lo strumento più indicato per accompagnare verso il mondo del lavoro e traghettare fuori dalle condizioni povertà». L’indagine voluta dalla Regione ha coinvolto Veneto Lavoro, Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Inps.