Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Lorenzoni contro Giordani: «Non premia il merito» Imbarazzo nel centrosinistra
Silenzio da Palazzo Moroni. Giralucci: «Noi siamo coerenti»
PADOVA «Oggi non parlo, ma scriverò qualcosa nei prossimi giorni». Sabato scorso, durante la presentazione della lista che, alle amministrative di giugno, supporterà l’aspirante prima cittadina Francesca Gislon, l’ex vicesindaco Arturo Lorenzoni, adesso portavoce dell’opposizione in consiglio regionale, aveva tagliato corto così di fronte a chi gli domandava di esplicitare il suo sostegno alla stessa Gislon.
E l’altra sera, su Facebook, il professore di Economia dell’energia al Bo ha effettivamente scritto qualcosa, togliendosi più di qualche sassolino dalle scarpe e prendendo le distanze, stavolta in maniera definitiva, non solo dagli ex compagni di Coalizione Civica e da quegli esponenti dell’ormai ex Lista Lorenzoni che, a differenza di quanto avvenuto cinque anni fa, hanno deciso di appoggiare, già dal primo turno del 12 giugno, il sindaco in carica Sergio Giordani, ma anche dal medesimo sindaco.
«Prima del ballottaggio del 2017, quando ci siamo apparentati con Giordani, avevamo stretto un patto. Ossia la pari dignità tra i due gruppi. Nei fatti però – ha attaccato Lorenzoni – tale patto è stato progressivamente dimenticato e alcuni di quelli che mi avevano appoggiato hanno preferito riferirsi direttamente al sindaco e al suo staff, ben strutturato politicamente ed abile nell’acquisire il consenso, ma ridotto nella visione». E ancora: «Pur avendo scelto di non contrastare le decisioni di Giordani – ha rincarato il professore del Bo – la mia idea di politica resta differente dalla sua. Ad esempio nell’utilizzo dell’innovazione, su cui vanno concentrati gli sforzi per una città davvero attrattiva, nella cultura esperita e non fruita, nella gestione delle società partecipate, dove devono essere nominate persone competenti e non fedeli, e nella sostenibilità ambientale, che non deve essere accessorio bensì asse portante degli interventi urbanistici». Insomma, parole come pietre. «Se cinque anni fa – ha infine appuntato Lorenzoni – io e i gruppi che mi hanno supportato non ci fossimo messi in gioco, Giordani avrebbe difficilmente vinto. E proprio per questo, è importante che oggi ci sia anche una proposta (quella di Gislon, ndr) non contro qualcuno, ma più ampia e complementare rispetto a quella dello staff del sindaco». Ieri, dai piani alti di Palazzo Moroni e dai vertici di Coalizione Civica, nessuno ha voluto dar corda a tale sfogo. E allora, in modo piuttosto secco, è intervenuta Silvia Giralucci, già capogruppo della Lista Lorenzoni ed ora coordinatrice di Padova Insieme, cioè la squadra degli ex «lorenzoniani» che correranno per Giordani sin dal primo turno: «Caro Arturo, non ‘alcuni’ di quelli che ti hanno sostenuto, ma tutti quelli che sono stati eletti con Lista Lorenzoni e Coalizione Civica hanno continuato il percorso intrapreso con te e Sergio. I politicanti, invece, hanno pensato di presentare un altro aspirante sindaco, sperando in un assessorato sicuro qualora si andasse al ballottaggio. E tu lo sai bene».
Peraltro, faceva ieri notare più di qualcuno, è quantomeno curioso che, da portavoce dell’opposizione in consiglio regionale, Lorenzoni rappresenti gran parte delle forze politiche (Pd, Veneto che Vogliamo, Verdi Europei e M5S) che a Padova, già dal 12 giugno, supporteranno la ricandidatura di Giordani.