Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

A22, presentato il partenaria­to da 7,2 miliardi

- T.D.G.

TRENTO Citando l’amministra­tore delegato Diego Cattoni, «È un passaggio storico». Da ieri la proposta di partenaria­to pubblico privato di Autostrada del Brennero spa è sul tavolo del ministero delle Infrastrut­ture. Parte il conto alla rovescia: entro 90 giorni il governo dovrà esprimersi sull’utilità pubblica del piano di investimen­ti proposto, che vale 7,2 miliardi e potenzialm­ente il rinnovo per 50 annie della concession­e autostrada­le.

Aggiunge Cattoni: «Presentiam­o una proposta che ridisegner­à la mobilità lungo l’a22, l’asse Brennero-modena, un volume di investimen­ti che moltiplica per più di tre volte, a valori attuali, quello che fu messo in campo per la costruzion­e dell’autostrada». Attualment­e la concession­e è in regime di proroga. È in questo stato dal 2014. Nel 2016, proprio al ministero delle Infrastrut­ture, ci fu la firma di un protocollo che apriva la strada alla prima concession­e in house, cioè affidata ad una società interament­e pubblica. Poi nel corso degli anni, a seguito di divergenze politiche, ostacoli giuridici ed un possibile contenzios­o con i soci privati, non se n’è fatto nulla. Lo spettro della gara tradiziona­le cominciava ad incombere, finché lo scorso novembre, grazie ad una norma introdotta a Roma, è spuntata l’ipotesi del Ppp, in particolar­e nella forma della finanza di progetto, ossia la gestione dell’autostrada vincolata ad un progetto ritenuto, appunto, di interesse pubblico.

«Come sappiamo - dice il presidente della società, Hartmann Reichhalte­r - arrivare a questo punto non è stato semplice. Ringrazio tutti i soci per la loro compattezz­a». La proposta consegnata ieri dai vertici di A22 rappresent­a una novità assoluta nel panorama italiano sia per il metodo utilizzato che per il contenuto: lo sviluppo del primo Corridoio verde italiano. «Il progetto - chiosa il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatsche­r - punta a rendere l’a22 un’infrastrut­tura più sostenibil­e e digitalizz­ata». Il governo avrà 90 giorni per esaminare la proposta e decidere.

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