Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Filma baby gang, aggredita: arrestati due minorenni
Il caso nel Vicentino, denunciati altri tre minori. Violenza per vendicare una fidanzatina offesa
Aveva visto quel gruppo di ragazzini vestiti di nero che si erano dati appuntamento in strada per un «confronto» e li aveva filmati con il cellulare. Ma loro l’avevano circondata e l’avevano aggredita per portarle via il cellulare. Per quell’episodio di violenza sono stati arrestati due mimori di 14 e 15 anni, altri tre sono stati denunciati.
CAMISANO (VICENZA) Due gruppi di adolescenti, uno dei quali in trasferta, si danno appuntamento via chat per un «confronto» faccia a faccia, a quanto pare per vendicare una fidanzatina importunata. I componenti della comitiva arrivati da Vicenza, tutti vestiti di nero, si accordano in strada tra di loro, in attesa del fatidico appuntamento, facendo baccano e alzando la voce. E una signora di 59 anni, insospettita, esce di casa e armata di cellulare, li fotografa e filma. Ma viene accerchiata, insultata e rapinata del telefono. Sarebbe questa la ricostruzione di quanto accaduto nel pomeriggio di sabato 30 aprile in via Fogazzaro, a Camisano Vicentino. Episodio che ha portato i carabinieri ad arrestare in flagranza per rapina aggravata in concorso, ma anche per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, due ragazzini di 15 e 16 anni, e a denunciarne altri tre (riaffidati ai genitori), fra i 14 e i 16 anni, per possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere.
In tasca avevano passamontagna, coltelli e tirapugni. Così come i due finiti nella casa di prima accoglienza di Treviso (a loro mancava però il tirapugni). E’ stata proprio la donna a riconoscere il minore che le aveva strappato dalle mani il cellulare e che poi ha tentato di sottrarsi al controllo aggredendo uno dei carabinieri, che ha avuto dieci giorni di prognosi. Ferita anche la 59enne: dopo essere stata derubata ha perso l’equilibrio ed è caduta a terra, riportando delle abrasioni. Stando al suo racconto, erano nove gli adolescenti arrivati da Vicenza con l’autobus. Per la spedizione punitiva, si ricostruirà poi. Si erano appostati in quella via per una sorta di briefing. Per gli ultimi accordi prima di trovarsi con l’altro gruppo di coetanei del posto. Ma i piani sono saltati dopo l’intervento della signora, scesa in strada per immortalare i giovani dall’abbigliamento scuro e dall’aria bellicosa.
Un’«intrusa» che i minorenni hanno subito sistemato, sottraendole ogni possibile prova. Gli studenti le si sono parati tutti attorno e mentre uno degli arrestati la offendeva e minacciava, l’altro si impossessava del telefono. E quando è finita sull’asfalto i ragazzini hanno tagliato la corda in fretta e
I ragazzini, tra i 14 e i 16 anni, avevano passamontagna, tirapugni e coltelli
furia. I carabinieri, intervenuti tempestivamente dopo l’allarme lanciato al 112, ne hanno subito individuati e fermati quattro a poca distanza. Il quinto, arrestato, è stato poi riconosciuto dalla vittima come colui che si era preso il suo telefono, recuperato poco distante dai militari. «E’ preoccupante quello che è successo: giovani organizzati arrivati a Camisano con i mezzi pubblici e armati di coltelli e tirapugni», commenta il sindaco di Camisano, Renzo Marangon, che ha avuto modo di incontrare la 59enne. E che ringrazia i carabinieri per il pronto intervento. «E’ ancora più preoccupante – continua il primo cittadino — il fatto che i genitori, a quanto ne so, convocati in caserma, erano più interessati ad andare a cena piuttosto che ad approfondire l’operato del proprio figlio. Evidentemente non si sono resi conto della gravità dei fatti. Dove sono loro quando accadono episodi come questi?».
E se ne registrano un po’ ovunque. Solo pochi giorni fa una baby gang al femminile ha aggredito un giovane in pieno centro a Verona, davanti a dei testimoni, per rubargli il monopattino (due le 15enni arrestate, figlie di un imprenditore e di un avvocato). A fine 2020 erano scattati altri due arresti nell’ambito di indagini su baby gang a Mestre.
Benedetta Centin