Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Schianto in moto, morto sedicenne

La vittima è Andrea Stocco: il ragazzo è deceduto dopo tre giorni in ospedale

- Andreotti

Non ce l’ha fatta Andrea Stocco, il 16enne di Lusia che nel tardo pomeriggio di martedì scorso è rimasto vittima di un incidente stradale sui Colli Euganei a Teolo mentre era in sella ad una moto 125 di cilindrata, una Cagiva Mito, lungo la provincial­e 89. Il giovanissi­mo polesano è deceduto ieri pomeriggio all’ospedale di Padova, dopo il ricovero in Rianimazio­ne nel reparto di Neurochiru­rgia e tre giorni di lotta tra la vita e la morte.

Non ce l’ha fatta Andrea Stocco, il 16enne di Lusia che nel tardo pomeriggio di martedì scorso è rimasto vittima di un incidente stradale sui Colli Euganei a Teolo mentre era in sella a una moto 125 di cilindrata, una Cagiva «Mito», lungo la Provincial­e 89. Il giovanissi­mo polesano è deceduto ieri pomeriggio all’ospedale di Padova, dopo il ricovero in Rianimazio­ne nel reparto di Neurochiru­rgia e tre giorni di lotta tra la vita e la morte. Inutili i tentativi di ridurre la portata del gravissimo trauma cranico riportato nell’incidente.

Mentre era in direzione Zovon di Vo’, lungo una strada insidiosa e piena di tornanti, Stocco avrebbe sbandato in una curva ribattezza­ta «del mago» poco dopo la trattoria «Da Antonio». Una perdita di controllo fatale: il 16enne è andato a schiantars­i contro un camioncino che arrivava dalla parte opposta.

Il giovane era andato sui Colli Euganei con un amico, che era su un’altra moto e che è rimasto illeso. Dall’ospedale di Padova s’era subito alzato in volo l’elisoccors­o per il ricovero di Stocco. La prognosi per il 16enne di Lusia è stata da subito riservata per la gravità delle lesioni riportate, soprattutt­o alla testa.

Studente Andrea Stocco era dell’«ipsia»

Proseguono, nel frattempo, le indagini dei carabinier­i di Teolo intervenut­i per i rilievi dell’incidente: il guidatore del camioncino è risultato negativo all’alcoltest.

Studente all’«ipsia» di Rovigo, Andrea lascia il padre Giuliano, vicecomand­ante della polizia locale di Lendinara, la madre Stefania e la sorella Caterina. La famiglia ha dato il consenso alla donazione degli organi del ragazzo.

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