Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Rallenta la produzione Pesano rincari ed energia
La crescita c’è ma è più affannata rispetto allo scorso anno e per i motivi previsti. La produzione industriale delle province di Padova e Treviso nei primi tre mesi dell’anno segna un incremento di poco meno di dieci punti rispetto alla stessa frazione del 2021, frenando rispetto alla progressione media doppia (+19,7%) rilevata nell’arco dello scorso anno e che già ripiegava nel quarto trimestre (+15,4%). Poi la carenza di materie prime si è accentuata, i prezzi dell’energia sono decollati, l’inflazione si è accesa e la guerra in Ucraina ha perfezionato la tempesta. Ma poteva anche andar peggio: «L’industria del territorio tiene bene – spiega Federico Zoppas, consigliere delegato di Assindustria Venetocentro per l’ufficio studi - grazie alla capacità che abbiamo di aggiornare in corsa i macchinari, i prodotti, la presenza sui vari mercati e le catene di fornitura. I risultati positivi sono sostenuti da un portafoglio ordini, soprattutto dall’estero, ancora importante». Le esportazioni sono cresciute del 18,1%, in particolare nei mercati extraeuropei (+20,1%), più vivaci rispetto al mercato interno (+17,5%). Anche l’occupazione tende a salire (+2,2%) e potrebbe crescere ancora nei prossimi sei mesi. Per il presidente di Avc, Leopoldo Destro, la priorità ora è «mitigare gli impatti degli aumenti dei prezzi e fissare un tetto a quello del gas. Senza però perdere di vista l’obiettivo a medio-lungo termine, una politica energetica improntata allo sviluppo».