Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Lunedì i funerali di Antonio, da oggi la camera ardente
Sono giorni segnati da profondo dolore per i familiari e gli amici di Antonio Spadaccino, caporedattore del Corriere del Veneto, mancato a 60 anni giovedì dopo una lunga malattia. Ma altrettanto profondo e sincero è l’affetto che continua a giungere a chi gli ha voluto bene, attraverso numerosi messaggi di cordoglio e ricordi appassionati di un giornalista di valore ed ex calciatore di talento.
La camera ardente sarà allestita in un locale della residenza sanitaria «Muzan» di Malo (Vicenza) in via Barbè 34. Sarà possibile salutare Antonio oggi dalle 10 alle 13, domani dalle 10 alle 13 e lunedì dalle 10 alle 12.30: l’accesso è libero, con l’assistenza di un operatore. Il feretro partirà dalla rsa subito dopo la chiusura della camera ardente per arrivare alle 14.30 di lunedì nella chiesa di Sant’antonio Abate in piazza a Chievo di Verona per il funerale.
Antonio ha lavorato per vent’anni al Corriere del Veneto, tra i fondatori del dorso del Corriere della Sera. Originario di Verona, aveva iniziato a collaborare occupandosi di sport per Telearena e Verona Sette, diventandone direttore.
Nella sua lunga carriera è stato collaboratore dell’arena, dell’ansa, capo ufficio stampa del Comune di Verona e collaboratore di Tuttosport, raccontando le cronache della squadra cittadina.
Alla famiglia e alla nostra redazione continuano ad arrivare messaggi di saluto commossi e affezionati, e anche sui social ciascuno ha voluto lasciare un ricordo. «Lavorargli vicino, per un tratto di vita, è stato un onore ma soprattutto un piacere», «Mi piace ripensarti non solo come una persona per bene, ma anche come un gran calciatore prestato al grande giornalismo», «Ho lavorato con Antonio tanti anni e da lui ho avuto tante lezioni di umiltà. Mai dare niente per scontato, mai farsi ingabbiare dai propri pregiudizi, mai arrendersi alla prima difficoltà», «Lasci un vuoto enorme».