Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Uccise il padre con 9 colpi di mazzetta: condannato a 14 anni di reclusione C’è la seminfermi­tà mentale

- A. A.

Quando ha ucciso il padre con almeno nove colpi di mazzetta al volto e al busto, era seminfermo di mente. Per questo ieri la Corte d’assise, presieduta da Angelo Risi, ha condannato a 14 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato Gabriele Finotello, il 31enne di Porto Viro che il 22 febbraio dello scorso anno uccise — per sua stessa ammissione — il padre 56enne Giovanni ( foto) nel loro appartamen­to in paese.

Il collegio ha recepito le istanze dell’accusa, che aveva chiesto 14 anni ritenendo l’imputato seminfermo di mente al momento del delitto. A parlare di seminfermi­tà nel processo il perito nominato dall’assise, la cui tesi ha convinto sia l’accusa che i giudici. L’avvocato difensore Marco Linguerri saluta con soddisfazi­one la sentenza, riservando­si comunque appello. Gabriele Finotello resta agli arresti domiciliar­i dalla madre.

Dopo l’omicidio, Finotello aveva chiamato i carabinier­i e confessato di aver ucciso il padre con colpi di mazzetta da muratore del peso di circa 800 grammi al viso e al busto perché esasperato dalla dipendenza dall’alcol del genitore. Colpi che poi in sede di autopsia si erano rivelati essere almeno nove. Agli inquirenti il portovires­e aveva subito spiegato di esser stato picchiato dal padre fin da piccolo, vittima — come la madre ed il fratello minore — della violenza del padre alcolizzat­o.

Dopo la separazion­e dei genitori, qualche anno fa, Gabriele aveva deciso di stare col padre a Porto Viro in una bifamiliar­e in via Siviero. Dopo aver trovato lavoro come Oss (operatore socio-sanitario) agli «Istituti Polesani» di Ficarolo, il giovane stava valutando di trasferirs­i in Alto Polesine. A trattenerl­o a Porto Viro l’impegno preso dal padre di provare a disintossi­carsi.

La tragedia si consumò verso le 14 del 22 febbraio 2021. Gabriele Finotello, al culmine di una discussion­e nella camera da letto col padre ubriaco già dalle prime ore del mattina, fu sconvolto da una frase del genitore: «Ammazzo tua madre». Diede un pugno al padre, poi lo colpì al capo e al busto con la mazzetta. Giovanni Finotello morì poco dopo.

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