Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La caramella all’amarone pensando ad Adorno
Scriveva il grande filosofo Theodor Adorno: «La vera felicità del dono è tutta nell’immaginazione della felicità del destinatario e ciò significa scegliere, impiegare tempo, uscire dai propri binari, pensare l’altro come un soggetto: il contrario della smemoratezza. Di tutto ciò quasi nessuno è più capace». Vero ancor più oggi: spesso il dono è stato svilito a puro atto formale o persino seccante dovere. Per Alessandra Martin, imprenditrice veronese, il dono è invece rimasto quel gesto spontaneo con cui la nonna le riservava ad ogni visita una caramella. E’ stata proprio quella mano che usciva dalla tasca avvolgendo il bonbon della domenica ad averle ispirato nel 2016 la creazione di Tidò, la prima caramella al vino: un accattivante ripieno all’amarone (ovviamente...), racchiuso in uno scrigno zuccherato e circondato da uno strato di cioccolato fondente. Per realizzare questo gioiellino del gusto Alessandra si è rivolta ad un famoso caramellaio perugino, Mario Cesarini, l’uomo che ha contribuito in modo decisivo al rilancio della caramella «Rossana». L’assemblaggio degli ingredienti non è stato per nulla semplice: era necessario equilibrare gli importanti retrogusti che fanno dell’amarone uno dei grandi vini mondiali con la delicatezza che una caramella impone. Oggi Tidò ha anche due sorelline: Tondò, cioccolatino tartufato dal cuore morbido dove il cioccolato fondente avvolge una lacrima di Amarone in cui è immersa la ciliegia e Oipè, fresca caramella all’olio d’oliva del Garda e miele locale, ricoperta da un involucro di zucchero e arricchita da poche gocce di limone. Tutti i prodotti sono venduti sfusi o in scatole regalo presso tutte le rivendite Signorvino d’italia e nei più pregiati negozi dolciari di Verona. Non esiste souvenir migliore: le si scarti lentamente, lentamente le si avvicini alle labbra e altrettanto lentamente le si assapori: compariranno mura, piazze, chiese, un’arena romana. E l’adige...