Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Fa il bagno di notte e scompare nell’adige
Mestre, probabilmente si tratta di un senzatetto che cercava degli abiti. Un residente tenta di salvarlo
Un pomeriggio e una serata «alcolica» in riva al fiume, poi un tuffo nell’adige. Un ragazzo marocchino di 21 anni risulta disperso da giovedì sera. Gli amici, convinti fosse risalito a riva in un altro punto, hanno allertato i soccorsi solo l’indomani. Imponente il dispiegamento di forze, dalle unità cinofile ai sommozzatori fino all’uso dei droni ma del giovane non c’è traccia.
«Mi sono svegliato di soprassalto, sentivo gridare e chiamare aiuto». E’ l’una della notte tra venerdì e sabato quando A.S., un signore che abita in uno stabile di via Spalti a Mestre e ha il cancello che si affaccia proprio di fronte ai cassonetti delle immondizie, sente delle urla disperate che implorano il soccorso. «Il tempo di mettermi qualcosa addosso, perché ero già a letto, cinque minuti e sono sceso. Ho visto le gambe di una persona penzolare dal contenitore giallo, quello dove si gettano gli abiti usati e mi sono precipitato ad aiutarlo. Aveva dei pantaloncini corti, le scarpe, e quando ho provato a muovere la leva del cassonetto per cercare di liberarlo, mi sono accorto che non rispondeva più. Tra l’altro non riuscivo a fare niente: l’uomo aveva testa e braccia dentro all’apertura del contenitore, e qualsiasi cosa provassi a fare, anche a tirarlo per il corpo, non veniva fuori. Così ho chiamato il 113».
In pochi minuti una volante della polizia con due agenti è sul posto. «Ho provato anche insieme a loro a tirarlo per le gambe ma il meccanismo incastrato gli tratteneva la testa e sembrava non respirare più». Alla fine c’è stato solo un modo per togliere quell’uomo dalla morsa del contenitore: i vigili del fuoco hanno tranciato la lamiera sulla parte posteriore e così hanno potuto estrarre il corpo, ormai senza vita.
«Non credo fosse italiano. Ha detto “aiuto” nella nostra lingua ma l’accento, almeno attraverso quello che mi è parso di sentire dalle finestre, sembrava straniero». È stata la prima cosa che i poliziotti stessi hanno chiesto ad A.S., quando ha rilasciato la testimonianza finita a verbale.
Perché quell’uomo rimasto soffocato o schiacciato da un cassonetto per la raccolta di indumenti con sé non aveva nulla. Nè effetti personali, né tanto meno i documenti. Così gli uomini delle Volanti hanno cercato di capire se fosse alloggiato in casa dell’ospitalità, nella vicina via Santa Maria dei Battuti, o se magari qualche clochard che dorme nella struttura lo avesse incontrato o riconosciuto.
Fino a ieri sera gli operatori dei servizi sociali non avevano notizie in questo senso. Ci sono comunque più di cento persone nei letti del struttura di accoglienza a Mestre, e se qualche giaciglio resta vuoto si può capire chi manca e magari risalire alle generalità rilasciate al momento dell’ingresso, se è vero che lì aveva trovato alloggio la vittima.
Di sicuro, l’altra notte la vittima voleva vedere dentro il contenitore giallo. Forse per cercare qualcosa che magari aveva perso, oppure per prendere degli abiti, per coprirsi visto che era in pantaloncini corti e magari aveva freddo.
«Ha preso - spiega A.S. - il contenitore più piccolo dell’umido e lo ha sistemato a terra, in orizzontale, per salirci sopra e arrivare con il capo all’altezza del foro di apertura del cassonetto. Poi ha inserito testa e mani e a quel punto, provando a uscire, deve essersi reso contro che non poteva anche perché aveva spinto via il contenitore dell’umido che gli faceva da base e quindi aveva perduto il punto d’appoggio. I piedi quando l’ho visto non toccavano il suolo».
Sembra trattarsi di un altro dramma della povertà, e non è la prima volta che qualcuno rischia la vita rovistando dentro ai cassonetti. O perché cade dentro e viene portato via o perché si ferisce. «Mi è già capitato di vedere persone che rovistano nel contenitore degli abiti», conferma l’inquilino.
Cercano giacche, coperte, scarpe. Quello che gli serve. Alcuni modelli di questi cassonetti, come a piazzale Roma ad esempio, sono anti-intrusione per evitare pericoli. Altri recano una scritta che indica di far attenzione. Ma sembra non basti. Probabilmente anche quell’uomo, giovane e dall’accento dell’est Europa, stava cercando di recuperare dei vestiti a notte fonda, ma quel tentativo si è trasformato in tragedia. La procura ha disposto delle indagini, ma pare piuttosto evidente che si sia trattato di un tragico incidente.