Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

L’arzignano festeggia e via ai lavori sul Dal Molin

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Tre anni dopo la prima volta, l’arzignano ci riprova. È di nuovo in Serie C, al termine di un campionato condotto in testa dalla prima all’ultima giornata e che rischiava di sfumare sul filo di lana. Il sorpasso dell’union Clodiense, fiero avversario dello scontro diretto di domenica al Ballarin, era cosa fatta fino a un minuto dalla fine. Poi il gol di Gnago, a gelare uno stadio che stava assaporand­o la clamorosa rimonta, e l’1-1 servito. Quanto basta per toccare quota 73, un punto avanti rispetto alla squadra di Antonio Andreucci e festeggiar­e il ritorno tra i «pro» «E’ una promozione bellissima – esulta il presidente Lino Chilese – e credo meritata. Siamo stati in testa al girone dall’inizio alla fine e sarebbe stato ingiusto vederci privati di questa gioia. Contro l’union Clodiense è successo di tutto, ma abbiamo dominato e il fatto di aver segnato all’ultimo è ancora più bello. Vincevo già 50 anni fa su questi campi, vinco anche oggi... Un compliment­o e un abbraccio a tutti i miei giocatori. Nessuno sa quello che abbiamo passato, con tutti gli infortuni che abbiamo dovuto fronteggia­re, da quello di Calì a quello di Forte. Tutti elementi che ci hanno messo in difficoltà e che ci hanno fatto perdere punti lungo il percorso». Dopo la festa in campo, domenica sera la squadra si è ritrovata al Tagorò di Arzignano, per una serata senza freni. Brindisi in serie e festa grande, il tutto con la gioia per il ritorno in Serie C che è stata enorme. Adesso l’obiettivo è quello di giocare il prossimo campionato al Dal Molin di Arzignano. A inizio maggio è stato raggiunto un accordo con l’amministra­zione comunale per la riqualific­azione e la messa a norma del complesso di via Consolini, per una spesa di un milione di euro. «Nei prossimi mesi lo stadio verrà riammodern­ato – spiega il sindaco Alessia Bevilacqua – ma soprattutt­o verrà messo a norma per la Serie C. Noi lavoriamo a stretto contatto con l’arzignano, per poter dotare la città di una struttura che sia all’altezza delle ambizioni del club». (d. c.)

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