Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Zaia e l’autonomia: «Ora o mai più»
Il 22 giugno incontro decisivo con Gelmini : «Entro l’anno possiamo chiudere»
VENEZIA La data da segnare in agenda è il 22 giugno quando Zaia, Fontana e Bonaccini incontreranno il ministro Gelmini per le ultime limature sulla legge quadro per l’autonomia. «Sarà il vero giro di boa - dice Zaia - perché da zero a cento, dove cento è l’ottenimento dell’autonomia, siamo all’80%. Ora o mai più».
La legge quadro è un atto di buona volontà da parte nostra, ci sono fior fior di costituzionalisti che la ritengono non necessaria
L’ultimo scampolo di legislatura con una «maggioranza Ursula», la crisi energetica legata al conflitto fra Russia e Ucraina, le scadenze del Pnrr da rincorrere e le fibrillazioni quotidiane dei partiti... Il quadro generale farebbe pensare a tutto tranne che a un allineamento favorevole di pianeti per togliere il dossier dell’autonomia dalla naftalina. Eppure il presidente del Veneto Luca Zaia pare pensarla diver
In una scala da zero a cento in cui cento è l’ottenimento dell’autonomia credo siamo ormai arrivati all’80% Abbiamo avuto modo di vedere da vicino in più occasioni la bozza di legge quadro a cui si lavora ma vedremo come sarà il testo finale
Presidente, nei giorni scorsi è circolata una bozza datata 28 aprile della legge quadro cui sta lavorando la ministra per gli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, una tessera del puzzle senza cui, ormai appare chiaro, l’autonomia resterebbe al palo, che aggiornamenti ci sono?
«Abbiamo avuto modo di vedere la bozza in questione in più occasioni. Ora, in agenda, abbiamo un appuntamento con la ministra Gelmini per il prossimo 22 giugno».
Lei e chi?
«I colleghi Attilio Fontana, Stefano Bonaccini e io. Un incontro proprio per discutere del testo della legge quadro. Ecco, sono convinto che il 22 giugno rappresenterà, nel bene o nel male, il giro di boa per l’autonomia».
Perché “nel bene o nel male”?
«Perché, sia chiaro, non accetteremmo nulla che non sia vera autonomia, ma nel merito aspettiamo di vedere il testo finale, di bozze ne girano tante».
Questo suo mettere le mani avanti è scaramantico?
«Le nostre tre delegazioni trattanti non si sono mai fermate. Il gruppo di lavoro delle tre Regioni è sempre stato su posizioni compatte nonostante le tre regioni vengano da estrazioni politiche variegate. Lo dico a beneficio di per chi pensa di poter fare polemica politica quando parliamo di autonomia».
Ma torniamo alla legge quadro...
«Abbiamo avuto modo di osservare la bozza - che resta tale - in più occasioni. Il 22 ci confronteremo col ministro in merito alle ultime osservazioni. Diciamola così. Se valutiamo una scala da zero a cento in cui cento è l’ottenimento dell’autonomia, oggi siamo all’80%. E, in questo senso, è ovvio che vada riconosciuto il lavoro fatto col ministro Gelmini
con questo governo. Ma è anche scontato che ora si deve andare al vedo».
Ritiene che con il contesto nazionale e internazionale di oggi possa esserci davvero spazio per un tema incandescente come l’autonomia?
«Sì, credo proprio sia “ora o mai più”. Ci sono condizioni storiche che non consentono più scuse per rinviare a un momento successivo l’attuazione dell’autonomia. E, sia chiaro, non è una prova di forza. Credo, piuttosto, che di fronte alle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella il quale, nel suo discorso di insediamento cita l’autonomia, il tema sia ormai sdoganato. Anche perché,
non lo ricordiamo mai abbastanza, l’autonomia è prevista dalla Costituzione. Questa non è l’armata Brancaleone, da qui, dal Veneto parte l’istanza autonomista, lo ridico, forte di una sentenza della Corte Costituzionale. Quindi penso ci siano, ormai, tutti gli elementi necessari perché sia questo governo a scrivere una pagina di storia ancora bianca».
Con che tempi, la legislatura è agli sgoccioli...
«Senta, le intese, quindi “i contratti” sono già scritti da tempo e vengono subito dopo la legge quadro. Realisticamente? Per fine anno si può chiudere».
Eppure il fronte del Sud è nuovamente in agitazione. Non crede che il parlamento possa mettersi di traverso?
«Lo ripeto ancora una volta: il Nord non vuole affamare il Sud. Anche perché, scusi, come mai alcune Regioni del Sud sono, oggi, in difficoltà e l’autonomia ancora non c’è? In più ricordo che la legge quadro è un atto di assoluta disponibilità da parte nostra dato che ci sono fior fiore di pareri legali che dicono come l’autonomia si sarebbe potuta realizzare, come previsto, attraverso l’intesa Stato-regione senza andare in parlamento. Abbiamo accettato anche la legge quadro che pareva uno scoglio insormontabile. Non sarò io a passare alla storia per non aver tentato l’impossibile. Se qualche forza politica si metterà di traverso lo farà assumendosene la responsabilità. Siamo ai supplementari, tutto lo stadio fissa la palla e valuterà i giocatori».