Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La moglie muore e lui si uccide «Non posso vivere senza di lei» Trovati in casa dopo 15 giorni
Galliera Veneta, Giustino aveva 69 anni, la moglie Luisa 64
GALLIERA VENETA Li hanno trovati insieme, uno accanto all’altra nel proprio letto, lui Giustino Testa, aveva 69 anni lei, Luisa Ciaburri, ne aveva 64. Ieri, verso mezzogiorno, i pompieri - affiancati dagli agenti della polizia locale e dai carabinieri - hanno aperto la porta del loro mini appartamento di viale Venezia, in centro a Galliera Veneta, facendo la macabra scoperta dei loro due corpi, già in avanzato stato di decomposizione, complice il caldo torrido degli ultimi giorni.
Lei sarebbe morta a causa di un malore, lui, non potendo sopportare la vita senza l’amata compagna, si è tolto la vita. «Non posso vivere senza di lei» ha scritto in un biglietto prima di prendere probabilmente dei farmaci e lasciarsi morire. I due erano una coppia fragile, lui era pensionato, dopo aver lavorato per molto tempo alla ditta del paese che realizza macchine per pastifici. Lei era casalinga. Erano seguiti dai servizi sociali.
Giovedì i vicini hanno iniziato a lamentarsi del terribile odore che sembrava provenire proprio da una delle abitazioni del caseggiato. Inizialmente si riteneva che la vittima potesse essere la donna anziana che vive accanto alla famiglia Testa, che però stava bene, poi l’intervento nel loro appartamento. Si è da subito esclusa l’azione di terzi o la morte violenta, la donna era inferma, mentre l’uomo aveva già tentato il suicidio in due occasioni. Sul corpo di entrambi è stata comunque disposta l’autopsia, per accertare l’esatta dinamica di quella che sembra l’ennesima tragema dia della solitudine. Non avevano figli, né altri familiari, vivevano con la sola pensione dell’uomo, operaio in pensione alla fabbrica Pavan, specializzata in macchine impastatrici, e da poco più di un anno si erano trasferiti in queste piccole unità abitative messe a disposizione dal comune di Galliera per le persone in difficoltà economiche. «Pensavamo lì per lì che potesse trattarsi di un animale morto, forse un topo - dichiara la signora Cecchina Alice, sorella di una vicina e presente al ritrovamento dei due corpi - mia figlia aveva già segnalato più volte sia in comune che alla polizia che c’era un’aria maleodorante, stamattina stessa lo aveva ripetuto a dei carabinieri perché era diventato insostenibile. Io non li conoscevo bene, li salutavo per le scale non avevo confidenza con loro, li ho sempre trovati cordiali». «Lui era una persona ordinaria, cortese - aggiunge Amal El Amraoui, vicina di casa della coppia - erano entrambi molto riservati e tranquilli, ma non ho mai notato nulla di strano. È quasi incredibile pensare che sia accaduta una cosa simile a pochi metri dalla mia porta di casa».
«Queste tragedie sono l’effetto domino psicologico del post pandemia - ha commentato sul posto il sindaco di Galliera Veneta Italo Perfetti erano persone in difficoltà, che il comune stava aiutando perché non potevano più permettersi di pagare l’affitto della casa dove risiedevano prima. Non erano originari di qui, entrambi si erano trasferiti qui una ventina di anni fa dal milanese, proprio per seguire il lavoro dell’uomo. Erano schivi e piuttosto riservati, ma è evidente che i disagi post covid siano una realtà gravosa non solo per i più giovani».