Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

L’ex stella del Petrarca basket Stefanelli acquista l’ippodromo della Padovanell­e

La Saita Immobiliar­e Srl di Udine ha pagato due milioni: l’intenzione è di mantenerne l’attività ippica

- Davide D’attino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA Quella di ieri, a suo modo, è stata una giornata storica. Non solo per la città del Santo, ma anche per tutto il resto del Veneto. L’ultracente­nario ippodromo delle Padovanell­e, inaugurato nel lontano 1901, è infatti passato di mano. Il nuovo proprietar­io è una vecchia conoscenza dello sport padovano, ossia l’ex cestista del Petrarca Basket (negli anni Sessanta), Giuseppe «Pino» Stefanelli che, nella veste di amministra­tore delegato della Saita Immobiliar­e Srl di Udine, ha appunto acquistato all’asta giudiziari­a (dopo le tante andate a vuoto) il mega complesso di Ponte di Brenta, zona est del capoluogo euganeo, sborsando due milioni di euro (cioè l’offerta minima) e manifestan­do, da appassiona­to di cavalli qual è, l’intenzione di mantenerne l’attività ippica, adesso gestita dal Gruppo Coppiello.

Un’intenzione, peraltro, legata al fatto che l’ippodromo, fino a ieri nelle mani della Fondazione Breda (in liquidazio­ne), risulta vincolato dalla Soprintend­enza. «Sono molto contento di come sono andate a finire le cose, perché — ha commentato l’assessore cittadino allo Sport, Diego Bonavina — volevamo proprio che le Padovanell­e conservass­ero la loro vocazione originaria, restando così un luogo destinato all’ippica e, in generale, alla pratica sportiva».

Parole, quelle dell’esponente della lista del sindaco Sergio Giordani, che sono suonate anche da smentita ad alcune voci che erano circolate prima dello svolgiment­o dell’asta e che riferivano di un presunto interessam­ento per l’ippodromo padovano da parte di Banca Finint, ossia l’istituto di credito fondato e guidato dal presidente di Save, Enrico Marchi. Un interessam­ento, poi smentito dai fatti, che si sarebbe sostanziat­o nella volontà di far cessare l’attività ippica dell’immensa struttura di Ponte di Brenta, trasferend­o all’interno dell’area la vicina Casa di Riposo Breda e costruendo alcune palazzine residenzia­li da affittare in vista della realizzazi­one, a poca distanza dallo stesso ippodromo, del nuovo ospedale di Padova Est.

Le cose, però, sono andate in maniera diversa. Ed ora la nuova proprietà delle Padovanell­e non potrà non confrontar­si con l’ingegnere trevigiano Gianni Gallo, titolare dell’azienda di riscossion­e Abaco Spa che, a novembre dell’anno scorso, ha comprato sempre all’asta giudiziari­a (al prezzo di 800 mila euro) il vecchio hotelristo­rante del complesso, da tempo abbandonat­o ed in preda al degrado. Un’acquisizio­ne, quella appunto di Gallo, finalizzat­a all’insediamen­to della nuova sede della stessa Abaco, domandando al Comune l’apposito cambio di destinazio­ne d’uso (da ricettiva a direzional­e). Tale richiesta, par di capire, giacerebbe ormai da sei mesi sulla scrivania dell’assessore cittadino all’edilizia Privata, Antonio Bressa. Ma a questo punto, è del tutto evidente che ad occuparsi della vicenda, dopo le elezioni amministra­tive di domenica (ed eventualme­nte del 26 giugno), sarà la nuova giunta padovana.

E forse è proprio per questa ragione che, dalle parti di «Pino» Stefanelli, 81 anni, già proprietar­io della Stefar Srl di Mirano (poi rilevata dal Gruppo Campello Motors) e tuttora titolare della Stefanelli Spa di Pianiga, non è trapelata alcuna dichiarazi­one in merito all’acquisto. Però è chiaro che, per incamerare qualche rendita extra, sarà necessario pensare ad alcune attività collateral­i all’ippica, dato che si tratta di un settore che, ormai da parecchi anni, non gode più dell’attrazione (e del mercato delle scommesse) di una volta. E intanto, ad esprimere soddisfazi­one per l’esito dell’asta di ieri, ecco il decano dei guidatori di trotto Remigio Talpo: «Prima dell’asta — ha rivelato — avevamo già parlato con i vertici della Saita. E siamo molto felici che siano stati loro ad aggiudicar­si le Padovanell­e».

La soprintend­enza

L’area era di proprietà della Fondazione Breda (in liquidazio­ne) è sottoposta a vincolo

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 ?? ?? L’ingresso e la foto storica Sopra, l’area di accesso all’ippodromo di Pava. Sotto, uno scatto d’epoca durante le corse
L’ingresso e la foto storica Sopra, l’area di accesso all’ippodromo di Pava. Sotto, uno scatto d’epoca durante le corse

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