Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
L’ex stella del Petrarca basket Stefanelli acquista l’ippodromo della Padovanelle
La Saita Immobiliare Srl di Udine ha pagato due milioni: l’intenzione è di mantenerne l’attività ippica
PADOVA Quella di ieri, a suo modo, è stata una giornata storica. Non solo per la città del Santo, ma anche per tutto il resto del Veneto. L’ultracentenario ippodromo delle Padovanelle, inaugurato nel lontano 1901, è infatti passato di mano. Il nuovo proprietario è una vecchia conoscenza dello sport padovano, ossia l’ex cestista del Petrarca Basket (negli anni Sessanta), Giuseppe «Pino» Stefanelli che, nella veste di amministratore delegato della Saita Immobiliare Srl di Udine, ha appunto acquistato all’asta giudiziaria (dopo le tante andate a vuoto) il mega complesso di Ponte di Brenta, zona est del capoluogo euganeo, sborsando due milioni di euro (cioè l’offerta minima) e manifestando, da appassionato di cavalli qual è, l’intenzione di mantenerne l’attività ippica, adesso gestita dal Gruppo Coppiello.
Un’intenzione, peraltro, legata al fatto che l’ippodromo, fino a ieri nelle mani della Fondazione Breda (in liquidazione), risulta vincolato dalla Soprintendenza. «Sono molto contento di come sono andate a finire le cose, perché — ha commentato l’assessore cittadino allo Sport, Diego Bonavina — volevamo proprio che le Padovanelle conservassero la loro vocazione originaria, restando così un luogo destinato all’ippica e, in generale, alla pratica sportiva».
Parole, quelle dell’esponente della lista del sindaco Sergio Giordani, che sono suonate anche da smentita ad alcune voci che erano circolate prima dello svolgimento dell’asta e che riferivano di un presunto interessamento per l’ippodromo padovano da parte di Banca Finint, ossia l’istituto di credito fondato e guidato dal presidente di Save, Enrico Marchi. Un interessamento, poi smentito dai fatti, che si sarebbe sostanziato nella volontà di far cessare l’attività ippica dell’immensa struttura di Ponte di Brenta, trasferendo all’interno dell’area la vicina Casa di Riposo Breda e costruendo alcune palazzine residenziali da affittare in vista della realizzazione, a poca distanza dallo stesso ippodromo, del nuovo ospedale di Padova Est.
Le cose, però, sono andate in maniera diversa. Ed ora la nuova proprietà delle Padovanelle non potrà non confrontarsi con l’ingegnere trevigiano Gianni Gallo, titolare dell’azienda di riscossione Abaco Spa che, a novembre dell’anno scorso, ha comprato sempre all’asta giudiziaria (al prezzo di 800 mila euro) il vecchio hotelristorante del complesso, da tempo abbandonato ed in preda al degrado. Un’acquisizione, quella appunto di Gallo, finalizzata all’insediamento della nuova sede della stessa Abaco, domandando al Comune l’apposito cambio di destinazione d’uso (da ricettiva a direzionale). Tale richiesta, par di capire, giacerebbe ormai da sei mesi sulla scrivania dell’assessore cittadino all’edilizia Privata, Antonio Bressa. Ma a questo punto, è del tutto evidente che ad occuparsi della vicenda, dopo le elezioni amministrative di domenica (ed eventualmente del 26 giugno), sarà la nuova giunta padovana.
E forse è proprio per questa ragione che, dalle parti di «Pino» Stefanelli, 81 anni, già proprietario della Stefar Srl di Mirano (poi rilevata dal Gruppo Campello Motors) e tuttora titolare della Stefanelli Spa di Pianiga, non è trapelata alcuna dichiarazione in merito all’acquisto. Però è chiaro che, per incamerare qualche rendita extra, sarà necessario pensare ad alcune attività collaterali all’ippica, dato che si tratta di un settore che, ormai da parecchi anni, non gode più dell’attrazione (e del mercato delle scommesse) di una volta. E intanto, ad esprimere soddisfazione per l’esito dell’asta di ieri, ecco il decano dei guidatori di trotto Remigio Talpo: «Prima dell’asta — ha rivelato — avevamo già parlato con i vertici della Saita. E siamo molto felici che siano stati loro ad aggiudicarsi le Padovanelle».
La soprintendenza
L’area era di proprietà della Fondazione Breda (in liquidazione) è sottoposta a vincolo