Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Dispersi negli Appennini agganciato un segnale dal cellulare del pilota
Polverara, i genitori partiti per raggiungere la base delle ricerche
BOLOGNA Decine di ore di ricerche, e decine e decine di persone impegnate nelle ricerche, con un campo base a Pievepelago, nel modenese. Ma dell’elicottero monomotore Augusta Koala sparito giovedì mattina tra Toscana ed Emilia, nessuna traccia. L’unico flebile segnale c’è stato all’improvviso ieri pomeriggio: sarebbe stata agganciata la cella di un cellulare appartenente al pilota. A guidare il velivolo disperso era il 33enne Corrado Levorin di Polverara, paese del padovano. Con lui c’erano a bordo sei uomini d’affari stranieri, quattro turchi e due libanesi.
L’elicottero privato era decollato giovedì mattina dall’aeroporto lucchese di Tassignano ed è scomparso nel nulla dopo circa mezzora di volo quando, in linea teorica, si sarebbe dovuto trovare sull’appennino tosco emiliano, a confine fra le province di Lucca e Modena. Le ricerche si sono concentrate soprattutto sui crinali dell’appennino fra San Pellegrino in Alpe, in provincia di Lucca, e Pievepelago e Pavullo nel Frignano, nel modenese. E proprio alla cella di San Pellegrino in Alpe si è agganciato per l’ultima volta il cellulare del pilota Levorin, che si trovava ai comandi del velivolo di proprietà della società veneta Avio Srl, per la quale il pilota lavorava da tempo.
A Polverara c’è un intero paese in ansia. «Preghiamo tutti che la situazione si risolva», dice Alice Bulgarello, il sindaco. I genitori del pilota Graziano e Grazia nella giornata di ieri hanno raggiunto il campo base delle ricerche da cui gli uomini e gli elicotteri dei vigili del fuoco stanno perlustrando senza sosta il tratto montuoso da cui si sono perse le tracce del velivolo. «Conosco sia Corrado che la sua famiglia - dice Bulgarello - sin dai tempi in cui entrambi frequentavamo la parrocchia, quando eravamo poco più che bambini. Nonostante la sua stazza lo faccia apparire a tutti come un omone grande e grosso, chiunque lo conosca ve lo descriverà come un uomo buono e disponibile». Da tempo Corrado non risiedeva più a Polverara, negli ultimi anni aveva infatti reso una professione la sua grande passione per il volo, portandolo a trasferirsi prima a Padova e poi nel vicentino. «Abbiamo vissuto insieme anni intensi, poi mi ha detto che stava pensando di portare questa sua passione ad un livello superiore - spiega invece Giacomo Stecchini, presidente dell’associazione Ala salese, per la quale Corrado è stato istruttore per diversi anni - e fui io stesso a consigliargli di seguire il proprio istinto e che le nostre porte sarebbero sempre state aperte per lui. È un istruttore esperto, un pilota attento e meticoloso, anche
noi siamo in apprensione per questa vicenda e speriamo di avere il prima possibile delle buone notizie».
L’elicottero della Avio srl era stato ingaggiato per l’occasione da Electric80, azienda emiliana presente alla fiera dove erano ospiti anche i 6 buyer – 4 di nazionalità turca e 2 libanesi – che giovedì mattina sono decollati verso la provincia di Treviso, dove avrebbero dovuto visitare uno dei due stabilimenti Roto Cart di proprietà della famiglia Gelain, per osservare un macchinario prodotto da Electric80. Il velivolo faceva la spola un paio di volte al giorno da tre giorni per condurre clienti alla Roto Cart di Castelminio di Resana. «Aspettiamo notizie, come tutti», dice il presidente dell’elettric80, Enrico Grassi. L’elettric80 aveva noleggiato il velivolo, per un «trasporto di cortesia».
Dell’elicottero si sono perse le tracce mentre infuriava una tempesta di pioggia e vento. Ma a quanto risulta dal velivolo non è partita alcuna richiesta di aiuto. Levorin non aveva comunicato il piano di volo, quel documento che si rende noto agli enti preposti per tenerli informati, ma avrebbe potuto farlo anche in itinere.