Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Peghin chiude in Prato della Valle: «Dopo cinque anni di monarchia riportiamo la democrazia in città»
Il candidato di centrodestra di fronte a circa 300 persone
PADOVA L’obiettivo, intanto, è di arrivare al ballottaggio. E poi si vedrà: davanti a circa 300 sostenitori, Francesco Peghin, candidato del centrodestra alle comunali di domani, ha concluso in Prato della Valle la propria campagna elettorale. Sostenuto da sette liste (a partire da Lega, Fratelli d’italia, Forza Italia e Coraggio Italia passando per le due civiche «Francesco Peghin sindaco» e «Più Padova con Peghin sindaco» fino ad arrivare al Popolo della Famiglia), l’ex presidente provinciale di Confindustria ha arringato i presenti lanciando l’ultimo appello: «Andate tutti a votare, è giunto il tempo di riportare la democrazia in città dopo cinque anni di monarchia».
Il tutto al termine di una giornata densa di impegni, e che era iniziata con l’attestato di solidarietà firmato Luca Zaia, presidente della Regione: «La campagna elettorale per Palazzo Moroni si è purtroppo svolta in un clima avvelenato, soprattutto nei confronti del centrodestra: quella di Francesco Peghin è stata caratterizzata da calci e sputi all’auto e manifesti strappati sulle vetrine della sede, ma anche dal pugno e dagli insulti ricevuti in un recente evento in città (alla festa dello sport a Montà, ndr)».
Un episodio che Peghin ricorda tutt’altro che con piacere, ma prendendo lo spunto per lanciare un’altra offensiva: «È stato spiacevole, eppure qualcuno (il riferimento è al sindaco Giordani, il quale aveva comunque manifestato la propria solidarietà, ndr) ha cercato di sminuirlo, facendo quasi capire che è giusto che chi ha un’idea diversa da chi sta a Palazzo Moroni debba essere sbeffeggiato».
Peghin rimarca quindi gli ultimi punti della propria campagna elettorale: «Una delle prime cose che farò quando sarò sindaco? Ridurre la pressione fiscale, che fa di Padova uno delle città italiane con la tassazione più elevata: voglio innanzitutto rimodulare l’addizionale Irpef, un’operazione da circa 3 milioni di euro a vantaggio dei ceti medi e di chi si trova in difficoltà a causa della pandemia e dell’incremento dei prezzi di materie prime e beni di prima necessità. Non solo: prevedo agevolazioni in merito alla Tari per commercianti e famiglie, e intendo anche ridurre la tassa di soggiorno a un euro così da attrarre più turisti».
Ed è solo l’inizio: «Voglio attivarmi per far sì che alcune utilities ritornino a gestione comunale, a partire dall’acqua perché a mio avviso quella di alienare Hera è stata una decisione sbagliata, ma anche la raccolta dei rifiuti e la pulizia delle strade, perché mi risulta che vi siano problematiche importanti in merito».
Peghin guarda quindi a domani con fiducia: «In quattro mesi e mezzo ho percorso 5mila chilometri con il mio scooter girando i quartieri cittadini, e se all’inizio percepivo rassegnazione, come se non ci fosse un’alternativa a questa amministrazione immobile, ora sento che il clima è cambiato». A fine comizio, un militante è salito sul palco ed ha imitato la voce del sindaco Giordani, che è bene ricordare cinque anni ha avuto un ictus.
Ad appoggiarlo nell’ultimo giorno pre-silenzio elettorale ci sono i pezzi grossi padovani del centrodestra: c’è Antonio De Poli (Unione di Centro) che invita a votare Peghin «perché la città del Santo deve tornare a essere la capitale del Veneto, ritrovando la qualità della vita che c’era in passato», Elisabetta Gardini (Fratelli d’italia) che parla apertamente di «situazione inaccettabile, perché a causa dell’attuale sindaco Padova è passata dall’eccellenza al degrado» e Massimo Bitonci (Lega) che sottolinea come non avesse «mai visto in trent’anni una campagna elettorale senza confronti: sappiamo che dopo domenica avremo altri 15 giorni di campagna elettorale, in cui ci impegneremo ancor di più».
L’ultimo endorsement arriva dal Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta (Forza Italia), arrivato in città per sostenere Peghin: «Pragmatismo, concretezza e competenza: ha il curriculum giusto per governare Padova».