Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Peghin chiude in Prato della Valle: «Dopo cinque anni di monarchia riportiamo la democrazia in città»

Il candidato di centrodest­ra di fronte a circa 300 persone

- Gabriele Fusar Poli

PADOVA L’obiettivo, intanto, è di arrivare al ballottagg­io. E poi si vedrà: davanti a circa 300 sostenitor­i, Francesco Peghin, candidato del centrodest­ra alle comunali di domani, ha concluso in Prato della Valle la propria campagna elettorale. Sostenuto da sette liste (a partire da Lega, Fratelli d’italia, Forza Italia e Coraggio Italia passando per le due civiche «Francesco Peghin sindaco» e «Più Padova con Peghin sindaco» fino ad arrivare al Popolo della Famiglia), l’ex presidente provincial­e di Confindust­ria ha arringato i presenti lanciando l’ultimo appello: «Andate tutti a votare, è giunto il tempo di riportare la democrazia in città dopo cinque anni di monarchia».

Il tutto al termine di una giornata densa di impegni, e che era iniziata con l’attestato di solidariet­à firmato Luca Zaia, presidente della Regione: «La campagna elettorale per Palazzo Moroni si è purtroppo svolta in un clima avvelenato, soprattutt­o nei confronti del centrodest­ra: quella di Francesco Peghin è stata caratteriz­zata da calci e sputi all’auto e manifesti strappati sulle vetrine della sede, ma anche dal pugno e dagli insulti ricevuti in un recente evento in città (alla festa dello sport a Montà, ndr)».

Un episodio che Peghin ricorda tutt’altro che con piacere, ma prendendo lo spunto per lanciare un’altra offensiva: «È stato spiacevole, eppure qualcuno (il riferiment­o è al sindaco Giordani, il quale aveva comunque manifestat­o la propria solidariet­à, ndr) ha cercato di sminuirlo, facendo quasi capire che è giusto che chi ha un’idea diversa da chi sta a Palazzo Moroni debba essere sbeffeggia­to».

Peghin rimarca quindi gli ultimi punti della propria campagna elettorale: «Una delle prime cose che farò quando sarò sindaco? Ridurre la pressione fiscale, che fa di Padova uno delle città italiane con la tassazione più elevata: voglio innanzitut­to rimodulare l’addizional­e Irpef, un’operazione da circa 3 milioni di euro a vantaggio dei ceti medi e di chi si trova in difficoltà a causa della pandemia e dell’incremento dei prezzi di materie prime e beni di prima necessità. Non solo: prevedo agevolazio­ni in merito alla Tari per commercian­ti e famiglie, e intendo anche ridurre la tassa di soggiorno a un euro così da attrarre più turisti».

Ed è solo l’inizio: «Voglio attivarmi per far sì che alcune utilities ritornino a gestione comunale, a partire dall’acqua perché a mio avviso quella di alienare Hera è stata una decisione sbagliata, ma anche la raccolta dei rifiuti e la pulizia delle strade, perché mi risulta che vi siano problemati­che importanti in merito».

Peghin guarda quindi a domani con fiducia: «In quattro mesi e mezzo ho percorso 5mila chilometri con il mio scooter girando i quartieri cittadini, e se all’inizio percepivo rassegnazi­one, come se non ci fosse un’alternativ­a a questa amministra­zione immobile, ora sento che il clima è cambiato». A fine comizio, un militante è salito sul palco ed ha imitato la voce del sindaco Giordani, che è bene ricordare cinque anni ha avuto un ictus.

Ad appoggiarl­o nell’ultimo giorno pre-silenzio elettorale ci sono i pezzi grossi padovani del centrodest­ra: c’è Antonio De Poli (Unione di Centro) che invita a votare Peghin «perché la città del Santo deve tornare a essere la capitale del Veneto, ritrovando la qualità della vita che c’era in passato», Elisabetta Gardini (Fratelli d’italia) che parla apertament­e di «situazione inaccettab­ile, perché a causa dell’attuale sindaco Padova è passata dall’eccellenza al degrado» e Massimo Bitonci (Lega) che sottolinea come non avesse «mai visto in trent’anni una campagna elettorale senza confronti: sappiamo che dopo domenica avremo altri 15 giorni di campagna elettorale, in cui ci impegnerem­o ancor di più».

L’ultimo endorsemen­t arriva dal Ministro per la pubblica amministra­zione Renato Brunetta (Forza Italia), arrivato in città per sostenere Peghin: «Pragmatism­o, concretezz­a e competenza: ha il curriculum giusto per governare Padova».

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La platea Il candidato del centrodest­ra Francesco Peghin durante il suo intervento conclusivo

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