Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il mercato dell’auto è in tilt «Scarseggia anche l’usato»
I dati: in una provincia come Vicenza vendite dimezzate
VENEZIA Nel primo quadrimestre di quest’anno in Veneto le immatricolazioni di automobili sono state il 30% in meno rispetto allo stesso periodo del 2021 e l’indice precipita a -42,67% se il confronto viene condotto soltanto nel mese di aprile. Sono i dati forniti dall’unrae, secondo i quali in una provincia come Vicenza la vendita di vetture e fuoristrada nell’ultimo mese considerato si è di fatto dimezzata.
Il crollo riguarda tanto le automobili nuove quanto quelle usate, un mercato, quest’ultimo, preso d’assalto e nel quale si registra una lievitazione dei prezzi del tutto atipica, fino al 15% in più al confronto con lo scorso anno. A parlarne è Giorgio Sina, presidente del Gruppo auto moto di Confcommercio Veneto, che attribuisce il fenomeno a una serie di concause, la prima delle quali - la flessione della produzione e dunque la scarsa disponibilità di veicoli nuovi - è quella che parte da più lontano: «La riorganizzazione dell’industria dell’automobile, seguita agli stop imposti dalla pandemia – è il primo passo dell’analisi –, ha generato un po’ in tutti i campi un picco di domanda di materia prima, alla quale ancora non si è data sufficiente risposta. Per l’automotive stiamo parlando soprattutto di metalli e semiconduttori, cioè delle componenti elettroniche. La difficile reperibilità nella catena delle forniture e la lentezza con cui questi materiali, tutti di fatto provenienti dall’asia, vengono recapitati ai produttori, genera a cascata tempi di attesa lunghissimi nella consegna dell’automobile nuova al cliente».
Molti di coloro che non possono o vogliono aspettare, di conseguenza, si rivolgono ai rivenditori di auto usate, le quali, tuttavia, a loro volta scarseggiano e salgono di prezzo. Perché? «Se non possiamo consegnare le auto nuove neppure ritiriamo l’usato – prosegue Sina – e questo è un effetto accentuato se guardiamo alle società di noleggio. Catene come Avis o Hertz di norma sostituiscono il parco auto una volta l’anno ma questo ora non è possibile. Ecco perciò che si ferma anche il flusso di veicoli usati normalmente alimentato da questo turnover».
Una piccola consolazione sta nel fatto che aumentano i clienti che rinunciano ad avere un’auto nuova tagliata su misura e accettano i modelli disponibili subito. Perciò gli stock rimasti fermi nelle concessionarie ritrovano in questi mesi un nuovo interesse grazie alla pronta consegna. Ma c’è un altro elemento che frena gli acquisti e che non dipende dai disordini geopolitici, vale a dire la gestione della nuova campagna di incentivi. L’annuncio delle misure governative, come sempre, ha indotto i clienti ad aspettare e rinviare l’acquisto. Si tratta di incentivi dai quali ci si aspetta un impulso sulle motorizzazioni elettriche, che oggi sono appena il 4,3% di tutte le immatricolazioni.
Sina Se non consegniamo il nuovo non ritiriamo l’usato