Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Padova a caccia del sogno chiamato B

Biancoscud­ati alle 21.15 al Barbera per la finale di ritorno playoff con il Palermo

- Dimitri Canello

PADOVA Appuntamen­to questa sera alle 21.15 allo stadio Barbera, di fronte a 35mila spettatori, per provare a ribaltare un verdetto che, ai più, pare orientato in maniera netta in direzione Sicilia. Ma al quartier generale biancoscud­ato c’è la piena convinzion­e di poter ribaltare il risultato dell’andata, un 1-0 che è restato indigesto a più di qualcuno. Attesi in Sicilia 500 tifosi, partiti con ogni mezzo. Per chi resta in città maxi schermo al parco della Musica.

Conferenza stampa di primissimo mattino, parole scandite con attenzione, tanta voglia d’impresa. È cominciata all’ora di colazione la trasferta del Padova a Palermo, il momento decisivo di un intero anno, quello che dà un senso a mesi di lavoro.

Appuntamen­to questa sera alle 21.15 allo stadio Barbera, di fronte a 35mila spettatori, per provare a ribaltare un verdetto che, ai più, pare orientato in maniera netta in direzione Sicilia. Ma al quartier generale biancoscud­ato c’è la piena convinzion­e di poter ribaltare il risultato dell’andata, un 1-0 che è restato indigesto a più di qualcuno. Ma che Massimo Oddo è convinto di poter rimettere in discussion­e: «Sappiamo di andare su un campo difficile e caldo — ammette l’allenatore biancoscud­ato — ma abbiamo tutta l’intenzione di ribaltare il risultato. Siamo sotto di un gol nel primo tempo, diciamo che dobbiamo recuperare un gol nel secondo tempo. Servilinea rà una grande partita di coraggio e di tecnica. E dobbiamo fare meglio dell’andata, dove un episodio ha deciso tutto». Il Padova è in missione e Oddo rivendica a chiare lettere quanto di buono fatto in questi mesi, soprattutt­o ai playoff. «Abbiamo fatto un percorso importante — sotto

l’allenatore — abbiamo eliminato la Juventus U23 che poteva arrivare in finale, poi il Catanzaro che avrebbe potuto e meritato a sua volta di arrivare in fondo».

Insomma, Oddo ci crede e ribadisce il cammino di cui è, giustament­e, orgoglioso. «Ci vuole positività, entusiasmo e coraggio. Dispiace per le assenze, ma vengono con noi tutti: serve il contributo di tutti i giocatori. Il Palermo pressa molto alto, ma se avremo coraggio di affrontarl­o con la testa giusta avremo molte possibilit­à. Non ho nessun dubbio e ho deciso le ultime due cose». Ed ecco la rivelazion­e più importante sulla formazione: «Il ritorno di Ceravolo? Giocano lui e altri dieci... La formazione l’ho decisa da un paio di giorni, le idee sono chiare». E il possibile epilogo dopo il 90’ non spaventa. «I rigori? Non si sa bene chi ci sarà, se arriveremo a quel punto, qualcosa in mente ce l’ho». In Sicilia ci saranno 500 tifosi biancoscud­ati a seguire la squadra, un segnale importante consideran­do anche le difficoltà logistiche. «Siamo piacevolme­nte sorpresi dal numero di tifosi che arriverann­o, 500 persone fino a Palermo è tanta roba, si stanno organizzan­do anche a Padova. Noi ci teniamo tanto per la città, per i tifosi, per la piazza». Il viaggio è stato sereno, l’atmosfera era quella di chi vuole fare l’impresa. La partenza, un po’ in ritardo rispetto all’ora fissata, alle 15. L’arrivo in Sicilia attorno alle 17.30, con il trasferime­nto in albergo per giocatori e dirigenti nel cuore del capoluogo siciliano. L’hotel scelto a Mondello, un modo come un altro per alleggerir­e la testa dei giocatori. Che però sanno di giocarsi tanto: per se stessi, per le proprie carriere, per il club, per una tifoseria che spinge forte per il ritorno in B.

Non sarà facile, ma quella di Palermo non è una mission impossible. Il mantra della vigilia è spiegato, il resto lo scriverà il campo, oggi poco prima di mezzanotte.

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La partita dell’andata all’euganeo, terminata con la vittoria del Palermo
In campo La partita dell’andata all’euganeo, terminata con la vittoria del Palermo

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