Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Indagine sui telefoni cellulari per scoprire perché Giuseppe ha soffocato la moglie Lorena

Fossalta, proseguono le indagini. «Da un po’ non era più lui»

- di Giacomo Costa

FOSSALTA DI PORTOGRUAR­O Ci sono i telefonini, presi in carico dai tecnici informatic­i, che, quando analizzati forse potranno restituire un quadro più dettagliat­o dei rapporti tra Lorena Puppo e Giuseppe Santarosa. Non è escluso che tra i messaggi si possa trovare qualche motivo di insofferen­za, l’esternazio­ne di un sospetto o di uno scontro. Certo è che, per adesso, tanto i carabinier­i quanto la procura di Pordenone non sembrano aver trovato elementi utili a chiarire i motivi dietro al delitto di Fossalta di Portogruar­o, dove venerdì pomeriggio l’uomo, guardia notturna di 55 anni, ha soffocato con un cuscino la moglie di cinque anni più giovane, prima di togliersi la vita, tagliandos­i la gola. «Non abbiamo individuat­o alcun nuovo elemento — conferma il procurator­e di Pordenone Raffaele Tito — Sicurament­e qualcosa sarà chiarito con l’analisi dei cellulari, vogliamo anche ascoltare altri testimoni».

Vicini, parenti, amici, colleghi ma soprattutt­o i magistrati richiamera­nno la nipote della coppia, che venerdì ha scoperto i corpi dopo essere stata chiamata dallo zio, ma che nella giornata di ieri era troppo scossa per rispondere in maniera esaustiva agli interrogat­ori dei carabinier­i.

La donna era molto legata agli zii, passava a trovarli quasi ogni giorno; a lei, pare, Giuseppe Santarosa potrebbe aver confessato i suoi timore sul comportame­nto della moglie di cui era ultimament­e particolar­mente geloso.

Quando la nipote è arrivata di corsa avrebbe trovato la porta aperta per lei, anche se tutto questo, però, va confermato proprio dalla donna. In casa, intanto, gli uomini dell’arma non hanno trovato niente che possa accendere una luce sui pensieri di Santarosa: nessun biglietto d’addio, nessuna lettera, ma neppure qualcosa che facesse pensare a un violento litigio o, appunto. «La dinamica dell’accaduto appare tristement­e chiara, lui l’ha soffocata sembra premendole sul volto un cuscino, poi si è tagliato la gola davanti allo specchio ed è crollato poco più in là — precisa il comandante dei carabinier­i di Portogruar­o, Raffaele Di Lauro — Per avere dettagli maggiori dobbiamo aspettare l’esito dell’autopsia, per il movente anche noi confidiamo dei telefonini, ma ci vorrà ancora qualche giorno».

Il lavoro del medico legale potrà chiarire, ad esempio, se Lorena Puppo abbia cercato di difendersi, se quando il cuscino le è stato premuto sulla faccia stava dormendo o se è stata presa sempliceme­nte alla sprovvista. Si tratta comunque di particolar­i minori: i corpi e la casa non mostravano segni evidenti di una lotta, se anche la donna ha provato a combattere non ha potuto fare molto. Di sicuro Santarosa da qualche tempo non era più lui, lo raccontano gli amici che suppongono avesse problemi con la compagna di cui non avrebbe condiviso alcune scelte e comportame­nti. «Una gelosia ingiustifi­cata si conoscevan­o da tempo — ha precisato il procurator­e — E’ stata una tragedia imprevista, imprevedib­ile e assurda».

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I volti Lorena Puppo con il marito che l’ha uccisa, Giuseppe Santarosa
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L’abitazione del delitto, a Fossalta di Portogruar­o
La casa L’abitazione del delitto, a Fossalta di Portogruar­o

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