Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La pista per levrieri che agita il popolo degli animalisti «Bloccatela subito»

Gli organizzat­ori: «Ma non è un cinodromo»

- Milvana Citter © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

MASERADA (TREVISO) I lavori sono ancora in corso, tanto che la prima giornata di manifestaz­ioni prevista per oggi è slittata a settembre. Ma l’impianto per le corse dei levrieri in costruzion­e a Maserada sul Piave non smette di provocare polemiche. A realizzarl­o è Enci Servizi, Ente nazionale cinofilia italiana che, in convenzion­e con il Comune gestirà l’impianto per 15 anni con un canone di 4 mila euro. Un progetto, realizzato con investimen­to di 160 mila euro nel parco Parabae in area golenale, che ha fin da subito suscitato la contrariet­à delle associazio­ni animaliste: Lav, Enpa, Oipa, Lndc e Pet Levrieri che hanno lanciato una petizione online arrivata a oltre 67 mila firme, convinte che quello in costruzion­e sia un cinodromo, dove i cani saranno costretti a correre per compiacere un pubblico di spettatori alimentand­o il mercato delle scommesse clandestin­e. E con loro, ad opporsi al progetto ci sono anche il gruppo di minoranza in consiglio comunale, capeggiato dall’ex sindaco Anna Sozza e il consiglier­e regionale del Partito Democratic­o Andrea Zanoni che rilevano non solo i problemi legati allo sfruttamen­to degli animali ma anche un danno all’ambiente.

Dall’altra parte ci sono Enci e il sindaco Lamberto Marini che il progetto lo difendono: «Non chiamatelo cinodromo, i cinodromi sono stati dichiarati illegali in Italia nel 2002, questo è un impianto per il racing ossia per le verifiche zootecnich­e finalizzat­e all’allevament­o e alla conservazi­one del patrimonio genetico, e nulla hanno a che vedere con le attività economiche in passato associate alle corse dei levrieri». Le polemiche infuriano ormai da mesi e si sono riaccese in questi giorni quando, calendario Enci alla mano, si è visto che per oggi era prevista la prima manifestaz­ione di racing.

Le associazio­ni animaliste hanno subito lanciato l’allarme: «Tali prove avverranno su una pista con caratteris­tiche tali da non garantire né l’incolumità né la sicurezza dei cani, in palese violazione di quanto previsto dalla convenzion­e stipulata tra il comune ed Enci Servizi srl, oltre che del regolament­o Enci stesso – denunciano -. Studi scientific­i e dati provenient­i dai Paesi anglosasso­ni dimostrano che le piste ovali con le stesse caratteris­tiche tecniche sono molto pericolose per i cani che, lanciati a tutta velocità, restano vittime di incidenti, anche mortali, fin dalla prima curva che affrontano». Dare il via alle corse, anche se legali, secondo gli animalisti creerebbe inoltre «un grave precedente, introducen­do la possibilit­à di svolgere nel nostro Paese competizio­ni nazionali e internazio­nali di racing. Anche se questo tipo di gare differisce per alcuni aspetti da quelle con scommesse dei Paesi anglosasso­ni, vi sono affinità che le rendono pericolose per i cani e non solo». Per questo non intendono arrendersi e chiedono al sindaco di rivedere i termini della convenzion­e. Ma è lo stesso Martini a provare a rassicurar­li: «Il progetto ha ottenuto tutte le autorizzaz­ioni, anche quella della Soprintend­enza ai beni paesaggist­ici e ambientali. Consiste in un anello di sabbia sul quale i cani correranno in tranche che vanno da 30 ai 60 secondi. Lo scopo di queste corse è conquistar­e i brevetti per la selezione della razza. Non saranno costruite tribune non solo perché sarebbe illegale, visto che siamo in zona golenale, ma anche perché queste manifestaz­ioni non prevedono pubblico. Credo che si sia fatta tanta confusione, attaccando un progetto senza capirlo per questo invito tutte le associazio­ni animaliste a venire con me a vedere l’impianto».

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La pista di sabbia destinata alle corse dei levrieri. La pista verrà conclusa a settembre
La pista La pista di sabbia destinata alle corse dei levrieri. La pista verrà conclusa a settembre

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