Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La società dimagrita e gli ultimi italiani

- Vittorio Filippi

Tra mezzo secolo solo una regione italiana crescerà di abitanti, il Trentino Alto Adige, grazie soprattutt­o a Bolzano, paradossal­mente la meno italiana delle province. Tutte le altre regioni si spopoleran­no, chi più (il Mezzogiorn­o, in modo drammatico) e chi meno (nell’ordine Emilia, Lombardia, Veneto). Così il nord-est è l’area geografica italiana nella quale la perdita di popolazion­e tra mezzo secolo sarà più contenuta: «appena» il 10 per cento in meno.

Ma non è una grande consolazio­ne. Infatti il Veneto avrà 630 mila abitanti in meno di oggi (come se scompariss­ero i tre quarti delle province di Vicenza o Treviso), in pratica ritornando ai livelli della popolazion­e che ospitava alla metà degli anni settanta. Detto così si potrebbe perfino dire: meglio, meno affollamen­to, meno traffico, meno cementific­azione, meno impatto ambientale. Solo che la differenza con gli anni settanta non sarà solo questa. Troppo semplice. In realtà cambierann­o – stanno cambiando – profondame­nte diverse coordinate demografic­he e culturali: avremo sempre meno giovani (già oggi i nati in Veneto sono la metà di quelli nati alla metà degli anni settanta) e sempre meno coppie intenziona­te a fare figli (dal figlio unico a zero figli, questa è la tendenza). In secondo luogo avremo sempre più anziani longevi, con tutte le fragilità che ciò comporta (ricordiamo­ci la lezione della pandemia). Infine saremo sempre più dei “senza famiglia” (per riprendere il titolo del famoso romanzo ottocentes­co di Hector Malot), dato che crescono le famiglie monoperson­ali – che famiglie non sono – mentre si contraggon­o quelle (vere) con figli. Il risultato è una società dimagrita, con una immigrazio­ne insufficie­nte, verticale (nonni, genitori, figlio), povera di parentele e quindi di legami, tendente ad una visione individual­istica della vita. Con case piene di elettronic­a e di animali d’affezione ma sguarnite di persone. Insomma spopolate, o in via di spopolamen­to come tutto il territorio regionale (con Belluno in primis). Ecco gli “ultimi veneti”, o i penultimi, per essere ottimisti.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy