Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Padova al voto per il nuovo sindaco in otto sfidano l’uscente Giordani
Sull’election day pesa l’incognita dell’astensionismo. Seggi aperti dalle sette alle ventitrè
PADOVA La grande attesa è finita. Oggi infatti, dopo venti settimane di campagna elettorale, i padovani sono chiamati alle urne per scegliere chi sarà il loro sindaco per i prossimi cinque anni.
Gli aventi diritto al voto sono 165.268 (87.333 donne e 77.935 uomini), ossia 1.378 in più (+0,8%) rispetto al 2017 (163.890). I seggi allestiti dagli uffici del Comune, aperti soltanto oggi dalle 7 alle 23, sono invece 206, compresi i cinque negli ospedali di via Giustiniani e di via Facciolati.
E per votare, bisogna presentarsi muniti di un documento d’identità e della tessera elettorale (chi l’avesse persa, può richiederla anche oggi, sempre dalle 7 alle 23, all’ufficio Elettorale di piazza Capitaniato). Gli aspiranti sindaci sono nove (sette uomini e due donne), mentre i candidati al consiglio comunale (32 posti, di cui 20 alla maggioranza e 12 all’opposizione) sono 728 distribuiti in 24 liste.
Ma vediamo ora chi sono i nove in corsa per provare a conquistare la poltrona più alta di Palazzo Moroni. In testa, c’è il sindaco di centrosinistra in carica Sergio Giordani, 69 anni, già presidente del Calcio Padova ed oggi titolare di Non Solo Sport, sostenuto da nove liste: Giordani Sindaco, Pd, Coalizione Civica, Padova Insieme, Padova Futura,
Per Padova, Padova Bene Comune, Europa Verde e M5S. Quindi, dall’altra parte, c’è il candidato del centrodestra Francesco Peghin, 57 anni, già presidente di Confindustria Padova ed oggi titolare della Blowtherm, appoggiato da sette liste: Peghin Sindaco, Più Padova, Lega, Fratelli d’italia, Forza Italia/udc, Coraggio Italia e Popolo della Famiglia. Dopodiché, esponente della sinistra più radicale, c’è l’insegnante di scuola media Luca Lendaro, 32 anni, supportato da due liste: Tutta
Nostra la Città e Solidarietà, Ambiente e Lavoro. Poi, già vicepresidente della Commissione Pari Opportunità in Comune, c’è l’avvocatessa Francesca Gislon, 58 anni, sostenuta dalla lista Gislon Sindaca. Dopo, già campione d’italia con la maglia del Petrarca Rugby, c’è Lorenzo Innocenti, 34 anni, appoggiato dalla lista Torna Padova. A seguire, già noto per le sue posizioni anti vaccino ed anti green pass, c’è il veterinario Paolo Girotto, 60 anni, supportato dalla lista del Movimento 3V. Quindi, a sinistra del Pd, c’è il medico di base di origini libanesi Salim El Maoued, 60 anni, sostenuto dalla lista Padova di Tutti. Poi, esponente del centro moderato, c’è un altro medico di base, Domenico Minasola, 61 anni, già presidente del Maap (il Mercato agroalimentare di corso Stati Uniti), appoggiato dalla lista Alleanza per Padova. E infine, a capo degli ex grillini che non hanno votato la fiducia al governo Draghi, c’è l’impiegata Chiara Zoccarato, 48 anni, sostenuta dalla lista Alternativa. Come noto, se uno dei nove candidati, già allo spoglio di domani pomeriggio, dovesse ottenere il 50% più uno dei consensi, sarà eletto sindaco.
Altrimenti, i due concorrenti più votati si sfideranno all’eventuale ballottaggio in programma tra due settimane, domenica 26 giugno, sempre dalle 7 alle 23. Intanto, non proprio per inciso, va detto che un ruolo importante sull’esito delle amministrative cittadine potrebbe essere giocato dall’affluenza che, considerata la Festa di Sant’antonio di domani e il fatto che tanti padovani potrebbero approfittare del weekend lungo per una gita al mare o in montagna, si annuncia piuttosto bassa. Per la cronaca, al primo turno del 2017 (era l’11 giugno), si recò ai seggi il 60,7% degli aventi diritto, pari a 99.603 persone. Mentre al secondo round di quindici giorni più tardi (era il 25 giugno), quando Giordani distanziò l’ex sindaco leghista Massimo Bitonci di “appena” 3.400 voti, si presentò alle urne il 57%, pari a 93.470 cittadini.
Davide Dattino © RIPRODUZIONE RISERVATA