Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cinque i sindaci confermati Porto Viro, exploit Mantovan
«En plein» del centrodestra, con l’ex assessore che supera la sindaca Veronese Plebiscito per Pigaiani. Prando fa il tris
ROVIGO Con l’eccezione di Valeria Mantovan, che a Porto Viro batte l’uscente Maura Veronese, escono confermati i sindaci dalla tornata elettorale polesana con sei Comuni al voto. Bassa l’affluenza media, il 53,76% dei 35.000 polesani chiamati alle urne, fattore che premia il centrodestra che fa l’«en plein».
A Giacciano con Baruchella percentuali bulgare, quasi del 90 per cento, per il primo cittadino uscente Natale Pigaiani.
Il risultato forse più sorprendente è la vittoria a Porto Viro col 56,38% dell’ex assessore uscente alle Attività produttive Valeria Mantovan (Fratelli d’italia) che correva in salita contro il sindaco uscente Maura Veronese che prende solo il 43,62 per cento. Mantovan s’è presentata con la lista «Porto Viro riparte», sei piccoli ciondoli su sfondo fucsia composti da Lega, FD’I e Unione di centro oltre a tre movimenti locali compreso quello dell’ex sindaco Thomas Giacon. Dopo aver capitanato lo strappo in giunta lo scorso marzo, è scesa in campo come candidata e ha vinto.
Il duello ha portato al voto il 60,04% dei portoviresi che, dei sei Comuni polesani chiamati alle urne, sono stati gli elettori più presenti alle urne. Sedici i consiglieri da assegnare a Porto Viro che, in questa tornata, era il Comune più popoloso con 12.189 elettori chiamati ad esprimersi.
Valeria Mantovan avrà subito la «gatta da pelare» del ri«Adriatic Lng», spostato a Porto Tolle col relativo gettito Impi (Imposta immobiliare sulle piattaforme marine) da 40.000 euro annui. Lo spostamento tra lo stupore generale circa un mese fa per mano del governo attraverso un decreto interministeriale. «Dobbiamo intervenire subito a tutela del nostro Comune» preannuncia il neosindaco portovirese.
Valeria Mantovan ha fatto ieri una dedica speciale: oltre che agli affetti più cari, anche alla sua cagnolina Lilly che l’ha lasciata durante la campagna elettorale, una Volpina di Pomerania. «Lilly era con me da 13 anni e mezzo — racconta — Un pensiero particolare in questo momento di festa per me va anche a lei, a cui non sono potuta stare vicina e dedicare l’attenzione che avrei voluto come ho sempre fatto». Grande amante degli animali, Valeria ha anche
Dedica al cagnolino
La neo sindaca portovirese ricorda la cagnolina Lilly morta in campagna elettorale
Nel paese di Matteotti
Un mandato-bis per Giuseppe Tasso che supera ancora Tiziana Virgili
un’altra cagnolina, figlia Lilly.
Nel secondo comune polesano come residenti, Badia con 8.605 elettori e 16 consiglieri da assegnare, riconfermato il sindaco uscente di centrodestra Giovanni Rossi che, nella sua civica, ha anche l’unica parlamentare polesana, la deputata Antonietta Giacometti della Lega. Rossi s’è imposto col 71,55% lasciando al palo il centrosinistra che sosteneva Manuel Berengan (18,64) e Adino Rossi (9,8), avvocato e storico repubblicano. La sua proposta politica piuttosto radicale, fondere Badia con un Comune confinante del Veronese per poi abbandonare la provincia di Rovigo e nominare in caso di vittoria Vittorio Sgarbi e Bobby Solo assessori, non ha fatto presa. «Un risultato al di là delle più rosee previsioni — ha commentato Rossi — Proseguiamo col programma già iniziato, dalla viabilità alle scuole».
Terzo in ordine di elettori, 7.005, Taglio di Po (12 consiglieri). A spuntarla Layla Marangoni del centrodestra col 60,72% contro il 39,28 di Davide Marangoni per il centrosinistra. «Vogliamo ripartire da zero e nei primi 100 giorni — spiega il neosindaco — interverremo sulla viabilità e valuteremo che situazione troveremo in Comune».
A Lusia (12 consiglieri e 2.959 elettori) l’uscente di centrodestra Luca Prando, al terzo mandato, ha battuto agevolmente l’unico avversario che aveva ovvero il quorum del 40 per cento. Il primo cittadino uscente ha avuto 1.187 voti, pari al 49,85 per cento, venendo quindi proclamato subito. A Fratta Polesine, il paese d’origine del martire anti-fascista Matteotti, (10 consiglieri e 2.339 elettori) è nuovamente andato al sindaco uscente di centrodestra Giuseppe Tasso il match che c’era stato anche nel 2017 con Tiziana Virgili, presidente della Provincia di centrosinistra dal 2009 al 2014 e per tre mandati primo cittadino di Fratta dal 1994 al 2002 e poi dal 2012 al 2017. Tasso confermato col 52,80 contro il 44,74 della Virgili e il 2,47 della terza lista capitanata da Daniele Volpin.
A Giacciano con Baruchella (10 consiglieri e 1.911 elettori) trionfa Natale Pigaiani per il secondo mandato di fila e quarto in assoluto (già primo cittadino dal 2002 al 2012). Pigaiani ha preso l’88,37% e ha lasciato allo stesso sfidante di cinque anni fa, Massimo Gulmini, l’11,83.