Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Zaia: «Ora pensiamo a vincere con il centrodestra unito FDI? I conti solo alle politiche» da Lega e Forza Italia...
Il governatore: «Da Belluno a Vigonza, gli elettori scelgono noi»
Il presidente del Veneto Luca Zaia, a botta calda, lunedì sera commentava così i dati della tornata di amministrative in Veneto dominati dalla disfatta padovana e dall’incognita veronese: «I numeri ci dicono già che dove il centrodestra corre unito si portano a casa i Comuni. Dove invece ci si presenta separati e, peggio ancora, la separazione è anticipata da dibattiti spesso poco comprensibili ai cittadini, gli elettori giustamente ci puniscono».
Nel partito c’è chi invoca una riflessione profonda sulla base del voto, concorda?
«Intanto bisogna concentrarsi e attendere i risultati del 26 giugno, visto e considerato che siamo davanti comunque a una data veramente infelice per il ballottaggio, una data che porta con sé il fardello del primo turno dove un cittadino su due non è andato a votare il suo sindaco. Quindi di certo non ci aspettiamo la stessa affluenza al ballottaggio, potrebbe essere addirittura inferiore. Detto questo le riflessioni all’interno del movimento si faranno con i dati alla mano e con una visione ovviamente a 360 gradi, ma dopo aver chiuso questa partita elettorale. C’è da dire comunque una cosa: in Veneto sono solo 86 Comuni su 570 quelli interessati dal voto, per cui resta sempre fermo il fatto che il vero dato politico ce l’avremo con le Politiche».
Sul tema dell’unità all’interno del centrodestra è tornato anche ieri...
«C’è un dato di fatto che emerge da questa ultima tornata: il centrodestra è maggioranza nel Paese. E i cittadini premiamo il centrodestra quando si presenta unito».
In Veneto non è stato particolarmente
coeso, Verona è un esempio su tutti...
«Onestamente...tutti a osannare il 40% di Tommasi a Verona ma ricordo che non è un solo voto in più rispetto al passato quando, però, il centrosinistra andava diviso. Piuttosto mi stupisco che si sia parlato ben poco del risultato di Belluno riconquistata dopo dieci anni di centrosinistra. Guardi, mi confortano i risultati in Veneto. Osservo i Comuni sopra i 15mila abitanti e, a parte situazioni storicamente vicine al centrosinistra come Padova, Mira e Mirano, noto che gli elettori, seppur meno rispetto alle precedenti tornate, scelgono convintamente la nostra coalizione. Penso a Cerea dove la Lega ha stravinto, a Vigonza strappata al centrosinistra, al ballottaggio tutt’altro che scontato di Feltre e poi, ancora, Tarzo, Pozzonovo, Porto Viro».
A proposito di ballottaggi, quello di Jesolo sarà un derby del centrodestra con De Zotti, FDI, contro Martin sostenuto
«Jesolo e Verona certificano che il centrodestra è maggioranza. A Jesolo, poi, che non è un comune qualsiasi, il centrosinistra non arriva al ballottaggio...e a Verona, se sommiamo i consensi incassati dal sindaco Sboarina e da Tosi, rivale radicato nella comunità, si sarebbe sfiorato addirittura il 60% con un candidato unitario».
Quindi la lettura di una tornata non particolarmente felice per la Lega non la convince?
«Guardi, non faccio polemica ma mi sarei aspettato una valutazione più equilibrata dei risultati, tutti positivi, citati poco sopra».
Che pensa della sconfitta di Ghedina a Cortina?
«Non ho seguito, noi non avevamo esponenti lì. È stata una partita tutta cittadina».
Veniamo al tasto dolente, FDI ha superato la Lega in molti comuni...
«Ho imparato una cosa: le montagne russe ci sono ciclicamente. In politica è fondamentale essere coerenti e in linea con le proprie idee. Nella mia vita ho visto Renzi al 42%, la Lega al 38%, i grillini che riempivano le piazze in Veneto nel 2012 e 2013 e ora non ce li ricordiamo quasi più. Il dato nazionale su FDI c’è e ne prendiamo atto ma c’è anche da dire che non si può fare una valutazione su soli 86 comuni. La vera certificazione saranno le politiche».
Il centrosinistra unito a Verona ha raccolto i voti che aveva in passato quando, però, correva diviso, non uno di più