Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La Cortina di Lorenzi «Non solo Olimpiadi, prima viene la comunità»
CORTINA Al di là di tutto, sono cuori di montagna. La bella vita di Cortina, quella che appare nelle cartoline delle vacanze, racconta solo due stagioni all’anno. Un po’ chiusi, i cortinesi, riservati, grati del successo di pubblico ma gelosi della bellezza e del silenzio regalato in certe giornate di calma. E chiedono che la parola sia rispettata, che le promesse vengano mantenute. Ci abitano in poco più di cinquemila ma diventano oltre quarantamila presenze nel periodo natalizio, fra visitatori e proprietari di seconde case. E sono solo quei cinquemila, che votano, e lunedì hanno scelto di cambiare tutto. Le Olimpiadi non bastano per una fiducia incondizionata. C’è un paese che deve vivere tutto l’anno. Anzi, le Olimpiadi sono state uno degli elementi di rottura con l’ex sindaco, accusato in paese di «protagonismo» e di aver dimenticato tutto il resto.
Gianpietro Ghedina, sindaco uscente, ha ottenuto 690 voti su 2.908 votanti (meno di uno su quattro). Si è trovato abbandonato da metà della sua squadra, dal tessuto produttivo e dai cittadini che gli hanno preferito lo sfidante Gianluca Lorenzi, già assessore a turismo, sport e cultura dieci anni fa. L’hanno fatto per dire che le cose, così, non andavano bene. Ghedina anche ieri ha preferito non commentare la batosta elettorale, ma Lorenzi, dopo aver preso possesso del municipio, era più sereno nell’analisi del voto: «Un errore è costato caro all’ex sindaco. Il distacco dal territorio. Per cinque anni non ha coinvolto cittadini e imprese, non ha ascoltato i suggerimenti, non ha condiviso i progetti. Un sindaco gestisce un territorio della comunità, non suo».
E pensare che Lorenzi, cinque anni fa, era stato uno dei consiglieri di Ghedina. Ma è stato anche fra i primi a decidere di mollarlo. A marzo ha rassegnato le dimissioni dalla società che si occupa della gestione degli impianti sportivi, parte attiva nella preparazione dei Giochi, proprio quando a Cortina era iniziato il countdown per le Olimpiadi del 2026. Certo, saranno un evento importante per l’indotto, la visibilità, per migliorare il patrimonio e le infrastrutture, ma sono state elemento di diatriba: «Il modus operandi si sta scostando da quello che era lo spirito di condivisione che ci aveva visti uniti nelle amministrative» aveva spiegato. Un siluro e un preludio alla candidatura.
La vittoria di Lorenzi (albergatore per trent’anni, ora fotografo naturalista e webmaster, 1.044 voti per lui) è stata costruita raccogliendo le voci e la delusione del paese. Solo leggendo i nomi in lista si capiva che Cortina era tutta lì: la presidente degli albergatori Roberta Alverà (e quanto peso hanno gli albergatori), il presidente delle Regole Flavio Lacedelli (l’ente che gestisce il parco agro pastorale, che nella gerarchia cortinese sta appena sotto al Comune), maestri e allenatori di sci, professionisti. Vere e proprie potenze nell’ampezzano. «Sento la grande responsabilità dell’incarico che mi è stato affidatoafferma Lorenzi -. Questa candidatura nasce dal bisogno di tornare a rispondere alle esigenze quotidiane, quelle della nostra gente e degli imprenditori. Con equilibrio, rimettendo insieme tutte le giuste componenti».
Per il neo sindaco ci sono già nodi da sciogliere. Si concentra soprattutto sulla quotidianità ma le Olimpiadi sono dietro l’angolo. Sulla pista da bob alza le mani, non ci sono alternative, ma sul villaggio olimpico a Fiammes «non ci è stato dato alcun progetto, valuteremo». E le opere di viabilità che non saranno pronte per l’esordio dei Giochi? «C’è un accordo e per il nostro territorio queste varianti stradali sono fondamentali». Il prossimo passo sarà incontrare il commissario Luigi Valerio Sant’andrea: i due si conoscono già, da quando era in partecipata, ma adesso Lorenzi parla da sindaco. E ieri gli sono arrivati gli auguri del presidente del Coni Giovanni Malagò: «Conosco bene il nuovo sindaco e l’elettorato è sacro».
” Il sindaco I cittadini non erano stati coinvolti, io lo farò
” Malagò Conosco Lorenzi e rispetto l’elettore, è sacro,