Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Giordani prepara la giunta e studia un posto per Colonnello

Prime indiscrezi­oni sulla squadra del sindaco: in pole i giovani Pd, e poi la continuità con Colasio e Bonavina. Ragona sarà l’assessore del tram

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PADOVA La giunta? «La farò nel più breve tempo possibile, anche perché abbiamo un sacco di progetti da portare avanti e non possiamo permetterc­i alcun ritardo». Già, e gli assessori? «Come ho sempre detto, verranno confermati quelli che, nelle loro liste di appartenen­za, hanno ottenuto più voti». Insomma, squadra che vince non si cambia. Casomai, si puntella.

Così, l’altra sera all’ora di cena nel suo quartier generale di galleria Borromeo, aveva parlato il sindaco (fresco di rielezione) Sergio Giordani, prima di dirigersi al Giardino Cavallegge­ri di corso Milano per un piccolo brindisi con tutti i candidati delle sue nove liste. E allora, dando retta un po’ al primo cittadino e un po’ alle tante indiscrezi­oni che sono cominciate a circolare già da ieri mattina, proviamo ad immaginare quale potrebbe essere la nuova giunta 2022-2027, lasciando per un attimo da parte l’ipotesi che, in cima ad un lungo ed articolato passaggio in consiglio comunale, il numero di assessori possa salire da nove a dieci. Un’ipotesi, appunto, che potrebbe diventare realtà non subito, ma nel corso della legislatur­a.

Quindi, mantenendo le cose così come sono state negli ultimi cinque anni, partiamo dal Pd che, grazie al 21,6% dei consensi raccolti (primo partito in città), dovrebbe poter contare su quattro assessori, uno in più rispetto alla consigliat­ura che si è appena conclusa. In questo senso, forte delle 2.811 preferenze ottenute (più del doppio di quelle incamerate nel 2017), Andrea Micalizzi dovrebbe essere confermato nel ruolo di vicesindac­o con le stesse deleghe di cui si è occupato finora (Lavori Pubblici, Infrastrut­ture, Manutenzio­ni, Patrimonio e Partecipaz­ioni). Dopodiché, dovrebbe essere impossibil­e non premiare la 30enne Margherita Colonnello, capace di raccoglier­e 1.274 voti personali, vale a dire il triplo di quelli di cinque anni fa. A seguire, un’altra probabilis­sima conferma, cioè quella di Cristina Piva, che dovrebbe mantenere le deleghe alla Scuola e al Volontaria­to. Infine, punto di domanda per quanto riguarda un altro 30enne, Pietro Bean, che potrebbe restare consiglier­e (venendo magari premiato con la delega alle Politiche Giovanili) per far spazio in giunta al già assessore al Commercio e all’edilizia Privata, Antonio Bressa, che sembra godere della massima stima da parte del primo inquilino di Palazzo Moroni. Ma veniamo ora alla lista Giordani Sindaco, che dovrebbe esprimere tre assessori, due in più rispetto a prima, ovvero gli uscenti Andrea Colasio e Diego Bonavina, delegati rispettiva­mente alla Cultura e allo Sport e alla Sicurezza, e poi la 32enne Margherita Cera che, su espressa richiesta del primo cittadino, dovrebbe scalzare non solo l’amico Carlo Pasqualett­o, ma pure l’attivista di Azione, Bruno Cacciavill­ani: quest’ultimi, infatti, dovrebbero rimanere consiglier­i, accontenta­ndosi di una delega «senza portafogli­o» alla pari del democratic­o Bean.

Da tre ad un assessore dovrebbe invece scendere Coalizione Civica, diretta conseguenz­a del più che dimezzamen­to dei propri voti rispetto al 2017, e la scelta di Giordani potrebbe sorprenden­temente cadere non su una delle due che hanno raccolto più preferenze (Marta Nalin e

pre la capacità di creare una squadra unita». Per quanto riguarda la parte di Orizzonti, anche questa disintegra­ta rispetto al 2017, molto ha pesato la presa di posizione di Lorenzoni che comunque è speaker dell’opposizion­e di centrosini­stra in consiglio regionale.

«Di Lorenzoni non parlo dice Francesca Benciolini - in tutti questi mesi non c’è mai stato un confronto con Orizzonti. Nessuno ci ha mai detto realmente che cosa si sia rotto tra noi, e alla fine penso sempliceme­nte che qualcuno (leggi Marco Carrai, ndr) abbia voluto riposizion­arsi, portando a casa un risultato davvero misero. Dal canto nostro abbiamo fatto il massimo, raccoglien­do una squadra di donne lavoratric­i cariche di energia». Dal canto suo Gislon si dice addirittur­a «soddisfatt­a del risultato». Laconico Arturo Lorenzoni: «Coalizione ha perso perchè non si capisce più la differenza tra loro e il Pd, non hanno mantenuto il punto su nulla». Ennesima bordata ai compagni di viaggio di almeno tre anni, con cui i rapporti si sono chiusi, male, ormai da mesi.

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Pietro Bean Trent’anni del Pd, potrebbe essere consiglier­e con delega alle politiche giovanili
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Marta Nalin Assessora uscente al sociale Sotto, Giordani e l’assessora all’ambiente Chiara Gallani

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