Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Via la mascherina nei cinema e teatri in azienda dal 30
Ieri 3286 nuovi infetti ma i ricoveri restano sotto controllo. Protezioni, tutte le nuove regole
VENEZIA Da oggi decade l’obbligo di mascherina al cinema, a teatro, per assistere a spettacoli e gare sportive al chiuso. Ma resta fino al 30 giugno nelle aziende private ed è stata prorogata fino al 30 settembre sui mezzi di trasporto, negli ospedali e nelle Rsa. Decade anche l’obbligo di vaccino anti-covid per forze dell’ordine, over 50 e personale della scuola.
VENEZIA Oggi decade l’obbligo di indossare la mascherina a teatro, al cinema, nelle sale da concerto, per assistere a spettacoli e gare sportive al chiuso, per esempio nei palazzetti. Non è obbligatoria nemmeno per gli studenti che dovranno affrontare gli esami di terza media e Maturità. Ma il principale dispositivo di protezione non viene del tutto abbandonato. Ieri il Consiglio dei ministri — al quale il responsabile della Salute, Roberto Speranza, ha partecipato in videconferenza perché risultato positivo al Covid — nel decreto sulle nuove disposizioni anti-contagio ha disposto la proroga al 30 settembre dell’obbligo di mascherina sui mezzi di trasporto, locali e nazionali (treni, navi, autobus, metropolitane, tram), negli ospedali, negli ambulatori, in tutte le altre strutture sanitarie e nelle Rsa. Storia a parte per gli aerei: sono in corso verifiche tecniche per capire se imporre la proroga al 30 settembre anche a mezzi in teoria dotati di impianto di aerazione a doppio scambio.
E poi l’obbligo di mascherina resta in vigore fino al 30 giugno nei luoghi di lavoro privati, sia al chiuso che all’aperto, secondo quanto concordato il 4 maggio scorso dai ministeri della Salute, del Lavoro e dello Sviluppo economico con Inail e sindacati. Negli uffici pubblici invece il diktat è caduto il 30 aprile, anche se la mascherina è raccomandata al personale a contatto con il pubblico o sprovvisto di barriere protettive; ai soggetti che condividano l’ufficio con uno o più colleghi, soprattutto se fragili; durante le riunioni in presenza, mentre si è in fila per accedere alla mensa o ad altri luoghi comuni; in caso di una qualsiasi sintomatologia riguardante le vie respiratorie; in ascensore.
Novità pure per le vaccinazioni: ieri è decaduto l’obbligo di assumere l’anti-covid per over 50, forze dell’ordine, soldati, personale della Difesa e della scuola, ma resta la multa di 100 euro per gli appartenenti a queste categorie che non abbiano adempiuto al diktat entro il 31 gennaio scorso. Per gli operatori sanitari e delle Rsa la scadenza dell’obbligo di vaccinazione scatterà invece il 31 dicembre.
Esce infine dal cassetto il Green Pass, che dal 30 aprile non va più esibito per entrare nei luoghi pubblici e di lavoro. Martedì notte il Parlamento europeo e il Consiglio Ue hanno deciso di prorogare di un anno, quindi al 30 giugno 2023, la validità della certificazione verde per girare in Europa. L’obiettivo è di continuare a disporre di uno strumento utile a facilitare gli spostamenti nella Ue nel caso in cui dovesse emergere una nuova variante preoccupante del Sars-cov-2. In effetti i contagi hanno ripreso a salire, anche nel Veneto. Rispetto alle scorse settimane, che segnavano un trend quotidiano tra i 600 e i mille casi, negli ultimi 15 giorni le curve hanno puntato più in alto, fino ai 3286 nuovi infetti di ieri. Il report settimanale della cabina di regia tra ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità segnala per il Veneto un aumento dell’incidenza da 187 a 220 tamponi positivi ogni 100mila abitanti, a fronte di una media nazionale di 222 per 100mila. Secondo l’iss è da accreditare alle nuove varianti del virus, Omicron 4 e 5. «Ce lo aspettavamo, con la bella stagione le occasioni di incontro e di festa, come le sagre, i concerti e manifestazioni di vario tipo si moltiplicano — commenta il professor Vincenzo Baldo, presidente per il Triveneto della Società italiana di Igiene e ordinario all’università di Padova —. Ma se davvero ci fosse una recrudescenza della pandemia i numeri sarebbero decisamente peggiori. E soprattutto lo vedremmo da un indicatore strategico, cioè il numero dei ricoveri, che resta invece basso (447 in area medica e 25 in Terapia intensiva, ndr). La situazione è sotto controllo, continuano il monitoraggio, i tamponi e il contract tracing, se dovessero esserci segnali di una ripresa effettiva dei contagi si interverrebbe tempestivamente. La decadenza dell’obbligo di mascherina al chiuso era inevitabile, ciò non toglie che l’attenzione va mantenuta».
Ieri infine l’unità di monitoraggio della struttura commissariale nominata dal governo e in visita in Regione dopo aver passato in rassegna ospedali di Abruzzo, Campania, Toscana, Umbria, Marche, Lazio ed Emilia Romagna, ha decretato che «il Veneto ha adempiuto con diligenza e correttezza all’applicazione delle norme nazionali in materia di gestione del Covid in ambito ospedaliero».