Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Giordani al lavoro per il rebus deleghe Verso la riconferma di tutti gli uscenti
Giunta, si susseguono in queste ore le consultazioni. Tramonta l’ipotesi allargamento a 10 componenti
PADOVA Tutto tace, ma sottotraccia si continua a lavorare. E pure alacremente, visto che come ha dichiarato già martedì Sergio Giordani «abbiamo venti giorni di tempo per scegliere gli assessori, ma io voglio mettercene al massimo sette»: proseguono le consultazioni in seno alla maggioranza per formare la nuova Giunta. Una scelta cruciale agli occhi del rieletto sindaco, il quale non manca di sottolineare come spetterà anche (se non soprattutto) a loro gestire al meglio il miliardo di euro di investimenti intercettati dal Pnrr e che arriveranno da qui al 2026 per cambiare il volto della città del Santo.
Ecco perché, nonostante i primi fitti scambi di opinioni in merito tra le forze in causa, anche le bocche più “loquaci” rimangono rigorosamente cucite: la partita che si sta giocando sui vari tavoli, infatti, è delicata. La dimostrazione arriva sempre dalle parole del primo cittadino, che dopo aver strappato una risata a precisa domanda sulla formazione della prossima Giunta comunale esclamando «la mia posizione è l’unica certa, per tutte le altre invece vedremo», ha aggiunto che «sono tutti bravissimi, ma non si possono purtroppo fare 27 assessori».
Aumentarli però a dieci si potrebbe (il condizionale è d’obbligo, perché in merito le varie norme sembrano contraddirsi), anche se non pare essere un’opzione percorribile nell’immediato: Giordani vorrebbe, perché come ha lui stesso dichiarato «mi sono accorto che il loro lavoro è molto impegnativo», ma bisognerebbe passare prima dalla modifica sia dello statuto che del regolamento del Comune e quindi da tre votazioni consecutive — tutte con il “sì” dei due terzi dell’aula — da parte del Consicratico, glio.
Si resta quindi almeno per il momento a quota nove assessori, con la riconferma della quasi totalità della squadra che ha affiancato il sindaco nel suo primo mandato. A partire, va da sé, da Andrea Micalizzi, «recordman» di questa tornata elettorale grazie alle 2.811 preferenze ottenute: anche alla luce di tale risultato non solo dovrebbe essere confermato nel ruolo di vicesindaco, ma mantenere pure le stesse deleghe dell’ultimo quinquennio, a partire da quelle su Lavori pubblici, Infrastrutture e Manutenzioni. E sarebbe solo il primo dei quattro assessori che spetterebbero al Partito Demo
che in quanto prima forza cittadina grazie al 21,6% dei consensi raccolti farà la parte del leone in Giunta: oltre a Micalizzi, infatti, dovrebbero mantenere la propria poltrona sia Antonio Bressa che Cristina Piva (rispettivamente a Commercio ed Edilizia privata e a Scuola e Volontariato), a cui si aggiungerebbe la trentenne Margherita Colonnello in virtù dei 1.247 voti conquistati.
Sul fronte della lista Giordani Sindaco — che potrà contare su tre assessori — i dubbi non riguardano tanto le riconferme di Diego Bonavina e Andrea Colasio (il primo delegato a Sport e Sicurezza, il secondo alla Cultura) quanto il terzo nome: dovendo garantire almeno il 40% di “quote rosa” l’ago della bilancia sembra propendere più sull’avvocato 32enne Margherita Cera che su Franca De Lazzari, direttrice del reparto di Gastroenterologia dell’ospedale Sant’ Antonio.
C’è poi il rebus-coalizione Civica: a spuntarla per l’unico posto disponibile dovrebbe essere l’assessore uscente alla Mobilità Andrea Ragona nonostante il terzo posto in fatto di preferenze ottenute rispetto a Marta Nalin — che lascerebbe così libere le deleghe a Sociale, Politiche di genere e Pari opportunità e Politiche abitative, nelle corde di Margherita Colonnello — e Chiara Gallani, che si è occupata del Verde. Chiude il cerchio Francesca Benciolini, che oltre a conservare con ogni probabilità le deleghe ad Anagrafe e Risorse Umane porterebbe a quattro il numero di donne presenti, mentre in pole position per il ruolo di presidente del Consiglio comunale (che sarà convocato tra meno di dieci giorni) c’è Antonio Foresta di Per Padova.