Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Frenano i fallimenti e i concordati Timidi segnali di ripresa per le imprese
Ordine dei Commercialisti: «Preoccupa ancora il caro energia»
PADOVA Aziende, crisi e ripresa post pandemia: tiepidi segnali positivi sul fronte delle imprese, ma l’ordine dei Commercialisti preferisce essere cauto, specie in presenza di una situazione generale non rassicurante, con il rischio concreto di un effetto boomerang su un’economia già provata. Il colpo di frusta della tempesta Covid sul mondo dell’impresa veneta è in fase di assorbimento. Stando infatti ai dati dell’ordine dei dottori Commercialisti e degli esperti contabili di Padova infatti, per il 2021 le procedure concorsuali sono ad un livello ancora inferiore a quelli precedenti la pandemia: 150 procedure concorsuali, di cui 134 fallimenti e 15 concordati, contro le 182 del 2020, con una riduzione del 22%, percentuale che arriva fino al 47% se rapportata invece con i numeri del 2019. Le procedure concorsuali sono le possibilità che l’ordinamento giuridico fornisce alle imprese nel campo del diritto fallimentare, e l’osservazione del loro andamento può logicamente fornire uno spaccato dello stato di salute delle realtà economiche del territorio.
Tra queste rientrano il concordato preventivo, la liquidazione coatta, l’amministrazione straordinaria e il fallimento. Su quest’ultimo fronte, Padova nel 2021 è seconda tra i capoluoghi veneti con 134 procedure attivate, preceduta da Verona con 197 e seguita da Vicenza con 125. La classifica è poi composta da Treviso con 116, Venezia con 107, Rovigo con 48 e Belluno con 17. Preoccupa invece il conflitto in Ucraina, come testimoniato da un’impennata di procedure fallimentari nei soli primi cinque mesi del 2022: 48 i fallimenti a Padova, 66 a Verona, 46 a Venezia, 45 a Vicenza, 32 a Treviso, 21 a Rovigo e 4 a Belluno. «Le procedure concorsuali stanno recuperando i livelli pre covid - osserva Chiara Marchetto neo presidente dell’ordine Commercialisti e degli esperti contabili di Padova - complice l’allentamento dell’effetto delle misure di sostegno: la moratoria e la garanzia statale sui prestiti e i contributi a fondo perduto. Un chiaro segnale, quindi, che, anche a livello locale, la crisi Covid è in fase di assorbimento dal sistema economico». Prevale tuttavia la cautela, soprattutto con la prospettiva di un conflitto che non sembra avere affatto i giorni contati. «Siamo preoccupati per le nuove emergenze che stanno fronteggiando le nostre imprese alla luce del conflitto in Ucraina - conclude Chiara Marchetto - l’aumento esponenziale dei prezzi dell’energia incide fortemente sul costo delle materie prime e dei trasporti, cui si aggiungono le difficoltà per l’import - export, dovute alla guerra e all’embargo finanziario contro la Russia».