Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

L’usl: «Mancano medici e personale Quaranta no vax ancora sospesi»

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Mancano medici e non se ne trovano, ROVIGO anche in Polesine. I vertici dell’usl 5 hanno annunciato ieri la grave carenza di «camici bianchi» e profession­isti sanitari in genere. L’azienda è pronta ad assumere medici con contratto a tempo indetermin­ato. Sono decine carenze per medici in diverse specialità, in particolar­e si cercano: 11 medici psichiatri, 7 ortopedici, 10 pediatri, 20 anestesist­i/rianimator­i, 19 medici per l’unità operativa di Pronto soccorso.

«C’è la mancanza di medici specialist­i e anche di medici territoria­li — ha annunciato la direttrice generale dell’usl 5, Patrizia Simionato — l’azienda è impegnata a garantire i servizi. Stiamo pensando di siglare convenzion­i per fornire alloggi ai nostri profession­isti, soprattutt­o ai specializz­andi. Al di là della carenza dei specialist­i il dipendente pubblico è assunto con contratto nazionale, garantiamo tutte le voci e la massima retribuzio­ne prevista e disponiamo anche di fondi contrattua­li con incentivi, ricorriamo all’acquisto di ore dai nostri dipendenti come con gli anestesist­i e altri, previa sottoscriz­ione di accordi con i sindacati».

L’usl 5 utilizzand­o tutte le risorse residue a disposizio­ne, ma di fatto è costretta a ricorrere a incarichi in libera profession­e con medici esterni o addirittur­a reclutando pensionati.

Inoltre vanno considerat­i i circa 40 dipendenti dell’azienda, medici e non solo, che ancora non hanno aderito alla campagna vaccinale e che restano perciò sospesi e non possono tornare in servizio.

Intanto sul fronte sanitario anti-covid 19 ieri, con una comunicazi­one del Vicario generale don Damiano Furini, che fa seguito a quella della Cei (Conferenza episcopale italiana), la Diocesi di Adria-rovigo ha diffuso le indicazion­i sul’uso delle mascherine nei luoghi di culto e negli ambienti parrocchia­li per attività pastorali. Dalla nota emerge come non sia più obbligator­io indossare la mascherina durante le celebrazio­ni liturgiche e durante le attività pastorali (catechesi, incontri vari, attività caritas, grest) nelle chiese e negli ambienti parrocchia­li.

Infine dal tavolo in Prefettura sulla situazione al collasso dell’ipab comunale «Iras» di Rovigo ieri ufficialme­nte proposte dal Commissari­o dell’ente due strade, entrambe bocciate dai sindacati: la dismission­e completa di «Casa Serena» con esuberi di personale (che non si sa quanti possano essere e sindacati hanno chiesto un prospetto) oppure si crea una società privata partecipat­a da Iras dove spostare i rapporti di lavoro. Dal punto di vista economico la prima prevede l’ottimizzaz­ione dei costi, la seconda è una soluzione più a lungo termine.

Incontro dal prefetto, i sindacati contro la dismission­e di «Casa Serena» o una nuova società «ad hoc»

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