Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Dello Russo: «Siamo tutti diversi, la libertà è non avere barriere»
Una grande festa per i diritti, l’amore, l’inclusione. È entrato nel vivo il Padova Pride Village, il più grande festival Lgbtqi+ italiano, giunto quest’anno alla sua quindicesima edizione, promettendo fino al 10 settembre un’estate all’insegna del divertimento, della cultura e dei diritti civili.
Da segnare in agenda l’appuntamento di domani, a partire dalle 19.30, alla Fiera di Padova: Simone Alliva ripercorrerà la storia del movimento partendo dal volume Fuori i nomi (Fandango Libri) insieme al fondatore del festival Alessandro Zan. E poi si alterneranno Allegra Gucci sabato 18 giugno, Cristina D’avena il 22, Francesca Reggiani il 29, ma ci saranno anche musica live di giovani artisti, dj-set, giochi e animazione. A dare il via alla manifestazione, venerdì scorso, è stata la madrina dell’evento: Anna
Dello Russo, giornalista, icona fashion, star del web (oltre due milioni e mezzo di follower) e storica direttrice creativa di Vogue Japan. «Quando mi ha chiamato Alessandro Zan, dieci giorni fa - spiega - per chiedermi di partecipare, gli ho risposto subito di sì. Perché bisogna scendere in piazza e metterci la faccia: il nuovo “sharing” è la piazza. Adoro questo + della dicitura, rappresenta l’unicità di ognuno di noi che si posiziona in uno spettro di genere amplissimo. Tutti siamo diversi e tutti abbiamo la stessa libertà di espressione. Questo modo di pensare e di vivere è sempre stato presente nel mio lavoro, perché l’indole della moda è guardare avanti. Ricordo che Jean Paul Gautier, a fine Anni Ottanta, faceva sfilare i suoi ragazzi-musa con tacchi a spillo e guêpière: uno dei pionieri della fluidità di genere insieme a Helmut Lang, che ha sempre parlato di abbattimento di genere. Oggi Jeremy Scott per Moschino, Alessandro Michele per Gucci, ma anche tutti gli altri stilisti fanno sfilare qualunque persona: le passerelle sono popolate dei più svariati canoni estetici e dal body positive».
Il fashion si muove a ritmo del sociale. «La moda si è sempre battuta per celebrare il genderless e l’inclusività – continua – vorrei portare questi concetti alle nuove generazioni, come una staffetta di consapevolezza, in modo che non serva neanche più una legge contro i crimini d’odio, ma la diversità, qualunque essa sia, diventi una visione naturale delle cose». Favorevole al ddl Zan, il disegno di legge come misura di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità, Anna Dello Russo sottolinea: «Zan ha inserito la disabilità nel ddl contro i crimini d’odio. Sarebbe una conquista epocale se questa legge passasse. Mi sento toccata in prima persona, perché mio nipote è autistico e vedo mia sorella combattere da 28 anni contro un atteggiamento di rifiuto da parte della gente. Ho cinque nipoti e tutti, dai 16 anni in su, si astengono dal giudicare. L’inclusività è la normalità e penso che questo atteggiamento debba diventare diffuso per creare un mondo migliore: celebrare il “be proud” di qualunque cosa tu sia, senza barriere, è fondamentale». Accanto a lei, nella serata dedicata al taglio del nastro arcobaleno, lo stesso deputato Alessandro Zan, il sindaco di Padova Sergio Giordani e la cantante Arisa, «una delle più belle voci oggi in italia - conclude - empatica e comunicativa. Ha sempre parlato apertamente dei suoi momenti difficili e la trovo di una bellezza sconvolgente ora che è così centrata su di sé, reduce da tanti successi televisivi, musicali e in continua evoluzione».