Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Giunta, trattative per la quarta donna Giordani alle prese con le quote rosa
Colonnello, Piva e Benciolini date per certe, Cera e Nalin nel borsino delle papabili assessore
PADOVA Stiamo parlando di un puzzle composto da sole nove tessere (almeno per il momento), eppure completarlo sembra essere tutt’altro che una passeggiata di salute: non è ancora stata trovata la quadratura del cerchio per quanto riguarda la squadra degli assessori che andranno a formare la nuova Giunta di Palazzo Moroni per il prossimo quinquennio. Perché c’è un nodo tanto importante quanto complicato da sciogliere: si tratta della scelta della quarta donna, che va inserita di diritto nello scacchiere in quanto la legge prevede che bisogna garantire almeno il 40% di «quote rosa».
Meglio però andare con ordine, partendo dalle «basi»: dei nove assessori che andranno ad affiancare Sergio Giordani quattro saranno del Partito Democratico (prima forza cittadina grazie al 21,6% dei consensi raccolti), la lista civica Giordani Sindaco ne fornirà tre mentre da Coalizione Civica e Padova Insieme con Giordani ne verranno scelti uno a testa. Alla luce di questa divisione numerica i giochi sembrano già fatti tanto in casa Pd — dove i prescelti saranno Andrea Micalizzi, Margherita Colonnello, Cristina Piva e Antonio Bressa — quanto per Padova Insieme, con la conferma di Francesca Benciolini. Il primo «ostacolo» riguarda invece la lista Giordani Sindaco: nessun problema per gli assessori uscenti Andrea Colasio e Diego Bonavina, ma il terzo posto disponibile dovrebbe essere appunto occupato dalla quarta donna. Sempre che la si trovi: voci discordanti danno infatti l’avvocato 32enne Margherita Cera — giunta quinta nella graduatoria delle preferenze della lista — ancora indecisa se accettare o meno un eventuale incarico, e chi la segue in classifica, ovvero la direttrice del reparto di Gastroenterologia dell’ospedale Sant’ Antonio Franca De Lazzari, ha già declinato.
È dunque spuntato il nome di Valentina Battistella, insegnante vicina al movimento La Buona Destra (dell’ex assessore Maurizio Saia), la quale però è arrivata solo decima con 221 voti ottenuti. Il tutto si riflette a cascata anche su Coalizione Civica: tutti gli indizi fanno pendere l’ago della bilancia su Andrea Ragona, ma tenendo conto di quanto appena spiegato risalgono le quotazioni di Marta Nalin. A questo punto sono tre, gli scenari che si aprono: o Margherita Cera dice di sì — ed è ciò che le ultime indiscrezioni indicano come soluzione più probabile — o l’ultima «poltrona rosa» viene assegnata a Marta Nalin (e a quel punto rientrerebbe in gioco anche Bruno Cacciavillani, che nella lista Giordani Sindaco aveva addirittura sopravanzato Diego Bonavina) o il primo cittadino sceglie una figura «esterna» che possa fare da quarta assessora. Il tutto con altre due incognite a dir poco significative: la prima è che Sergio Giordani potrebbe decidere di mischiare le deleghe anche tra i confermati rispetto allo scorso quinquennio, mentre la seconda è legata all’aumento del numero di assessori a dieci.
Nel caso in cui si possa fare (Trieste ci è riuscita, ma in merito le varie norme sembrano contraddirsi) e Margherita Cera rinunciasse, infatti, il sindaco potrebbe quindi scegliere Marta Nalin e ripescare Andrea Ragona, ma solo dopo essere passati prima dalla modifica sia dello statuto che del regolamento del Comune e quindi da tre votazioni consecutive — tutte con il sì dei due terzi dell’aula — da parte del Consiglio.
Tutte ipotesi al momento, mentre le certezze arrivano dall’istituto Cattaneo di Bologna, che ha elaborato i flussi elettorali di domenica giungendo a significative conclusioni: oltre ad aver confermato il 73% degli elettori di cinque anni fa, infatti, Giordani non solo ha raccolto l’83% e il 51% di quelli che avevano rispettivamente votato al primo turno Coalizione Civica e Cinque Stelle ma ha anche scippato il 12% di chi aveva dato nel 2017 la propria preferenza a Massimo Bitonci.