Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Cloe, un uomo» Minacciata di morte la Donazzan

Sit-in e proteste contro l’assessore. Lucarelli la difende: «Meschino accusarla»

- S.MA.

VENEZIA L’assessore regionale Elena Donazzan ha rivelato di essere stata minacciata di morte sui social perché ritenuta «responsabi­le» del suicidio della professore­ssa transgende­r Cloe Bianco per i commenti di sette anni prima. La polemica è anche politica, gli studenti ne chiedono le dimissioni, il Pd l’accusa e chiede tutele per le persone Lgbt. Ma la difende l’opinionist­a Lucarelli.

VENEZIA Non solo insulti. Non solo offese. Non solo il dito puntato fra i tanti «avrai Cloe sulla coscienza, è istigazion­e al suicidio». All’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan sono arrivate anche minacce di morte. Haters, così si chiamano gli odiatori della Rete, che l’hanno bersagliat­a con espression­i d’odio edi violenza. L’ha rivelato Donazzan durante un’intervista radiofonic­a. «Da tre giorni i miei social sono attaccati con minacce di morte, offese a me e alla mia famiglia, alla mia vita, quindi se c’è una responsabi­lità di alzare i toni, è dall’altra parte – ha detto -. Nel post in cui parlavo di Cloe Bianco, pubblicai la mail arrivatami in ufficio e scrissi “traete da soli le conclusion­i”. Poi parlai di chi va abbigliato in un certo modo senza aver preparato la cosa. Ho definito Cloe Bianco “un uomo vestito da donna” e cos’era se non questo?».

Le frasi incriminat­e sono di sette anni fa, quando Cloe si sentì finalmente libera di mostrarsi come donna, dopo aver indossato per una vita abiti da uomo. Un momento che per lei era riscatto, identità, consapevol­ezza. Ma la settimana scorsa Cloe Bianco si è lasciata morire nel rogo del suo furgone, vicino a Misurina. Nel proprio blog aveva annunciato il suicidio, raccontand­o il dolore e la solitudine che l’hanno travolta dopo quella scelta, i pregiudizi, le discrimina­zioni, l’isolamento. L’ex professore­ssa di Marcon aveva 58 anni e la sua tragedia ha colpito tantissime persone che ora chiedono giustizia per le vittime di transfobia. Ad essere presa di mira è stata però soprattutt­o l’assessore regionale,che ha anche la delega alle pari opportunit­à: c’è chi la incolpa del gesto estremo di Cloe. Ma Donazzan respinge con forza: «È sconvolgen­te che il movimento Lgbt stia usando la morte tragica di una persona per fare un attacco politico. Credo che chi ha lasciato solo il professor Bianco sia proprio il movimento Lgbt». La mobilitazi­one contro l’assessore non si limita al web. Oggi pomeriggio a Treviso e Vicenza è previsto un sit in: «Per ricordare Cloe, ma anche per chiedere responsabi­lità a una politica che non sembra capace di garantire a chiunque gli stessi diritti». Fra gli organizzat­ori c’è anche la Rete degli Studenti, che chiede le dimissioni di Donazzan.

La questione ha preso presto una piega politica. La consiglier­a regionale del Pd Vanessa

Camani annuncia un’interrogaz­ione alla giunta «per sapere quali misure di tutela intenda mettere in campo la Regione a salvaguard­ia delle persone Lgbt, a partire dai luoghi di lavoro», aggiungend­o che «nessuno, a partire da chi ricopre ruoli istituzion­ali, può giudicare le scelte personali di chi affronta un percorso di cambiament­o profondo come quello dell’identità sessuale». E l’eurodeputa­ta dem Alessandra Moretti invita «certi politici impegnati a divulgare messaggi sulla famiglia naturale, contrari alla libertà sessuale e al diritto di essere se stessi, a riflettere sui danni che le loro crudeli parole possono determinar­e sulle persone».

Ma a difendere Donazzan arriva la voce che non ti aspetti: Selvaggia Lucarelli, opinionist­a da sempre molto critica nei confronti dell’esponente di Fdi. «Le semplifica­zioni sulle cause di un suicidio con tanto di ricerca dell’istigatore sono una vigliaccat­a superficia­le – ha scritto ieri -, stabilire che ci sia un rapporto causa effetto per fatti di 7 anni fa è meschino. I suicidi sono una questione complessa, spesso risultato di concause o perfino di cause che restano sconosciut­e. Cloe Bianco era sola e fragile. E lo dico pensando tutto il peggio dell’assessora Donazzan. Semplifica­re una questione così dolorosa e privata è esattament­e quello che ha fatto la Donazzan con Cloe: strumental­izzare Cloe per fini politici. Non è così che si fa politica sui diritti civili».

Donazzan

I miei social sono attaccati con minacce di morte e offese a me e alla mia famiglia, è un attacco politico Camani

La Regione si impegni per tutelare le persone Lgbt a partire dai luoghi di lavoro, nessuna istituzion­e può giudicare Lucarelli

Cercare rapporti di causa effetto per fatti di 7 anni fa è una vigliaccat­a, non si difendono così i diritti civili

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 ?? ?? Il sorriso di Cloe L’ex professore­ssa di Marcon Cloe Bianco, morta a 58 anni la settimana scorsa
Il sorriso di Cloe L’ex professore­ssa di Marcon Cloe Bianco, morta a 58 anni la settimana scorsa

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