Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Detenuto morto, allarme del garante: «È il terzo caso in meno di 2 mesi»

- Rashad Jaber © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA «Purtroppo è il terzo caso in meno di due mesi, la situazione deve essere tenuta sotto controllo. I disagi nelle strutture carcerarie sono una realtà drammatica, con cui si deve fare i conti». Nessuna polemica nelle parole con cui il professor Antonio Bincoletto, garante dei detenuti di Padova, ha voluto commentare il decesso di Muhamed Elhabchi, ventiseien­ne marocchino morto nel pomeriggio del 15 giugno al quarto piano della casa circondari­ale di Padova, probabilme­nte per aver ingeridaca­ti

to una quantità letale di farmaci. Mancavano solo tre mesi alla sua scarcerazi­one. Non è ancora chiaro se il suo gesto sia stato o meno volontario. «Ci sono anche episodi che non arrivano agli onori della cronaca — ha proseguito il

professor Bincoletto — come la storia di un detenuto che ha letteralme­nte salvato il proprio compagno di cella che si stava per suicidare, ma sono tutti sintomi di una situazione che non deve essere ignorata, in nessun modo».

I riflettori sono puntati sul Due Palazzi da quando, nel tardo pomeriggio di mercoledì, tutti i detenuti del quarto piano sono esplosi in una grande protesta dopo aver appreso della morte del ventiseien­ne marocchino.

Oltre ad aver lamentato in

fatti un intervento ritenuto tardivo da parte del personale medico, le ragioni della rabbia e dell’insofferen­za di queste persone risiedereb­bero nelle condizioni sempre più precarie in cui versano gli istituti penitenzia­ri italiani. Anche i sindi polizia penitenzia­ria hanno cercato nei mesi scorsi di focalizzar­e il dibattito pubblico sullo stato di salute della realtà carceraria, un argomento che fin troppo spesso si sceglie di ignorare, condannand­o sia chi vi lavora sia chi vi è rinchiuso ad una quotidiani­tà precaria e degradante. Appena pochi mesi fa, il 12 di aprile, il coordiname­nto unitario dei sindacati di polizia penitenzia­ria era sceso in piazza proprio a Padova, per chiedere rinforzi ad un organico che vive ormai una carenza cronica. Sul decesso del ventiseien­ne è al momento aperta un’indagine da parte della procura, grazie alla quale si confida di poter ricostruir­e l’esatta dinamica dei fatti quanto prima. «Sono sicuro che l’autorità giudiziari­a farà luce su tutta questa tragica vicenda — ha aggiunto Mirco Pesavento, segretario provincial­e del sindacato autonomo di polizia — come sono altrettant­o sicuro del comportame­nto profession­ale e corretto degli operatori intervenut­i».

La vittima è Muhamed Elhabchi, 27enne marocchino: sarebbe uscito a breve

La procura di Padova ha aperto un fascicolo sul decesso: sarà effettuata l’autopsia

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Le celle Nella foto, una delle sezioni del carcere Due Palazzi di Padova

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