Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Mercoledì a Sarmeola i funerali di Gabriela Serrano
PADOVA Ci saranno anche i familiari di Lidia Miljkovic a dare l’ultimo saluto a Gabriela Serrano, durante la cerimonia funebre prevista per le 15:30 di martedì 22 giugno nella chiesa parrocchiale di San Fidenzio a Sarmeola. Due vite spezzate, due famiglie distrutte, accomunate solo dal dolore e dal tragico destino di queste due donne, entrambe vittime della furia omicida che l’8 giugno scorso Zlatan Vasiljevic ha voluto scaricare contro di loro, ree ai suoi occhi di averlo respinto, rifiutato, di aver semplicemente voluto interrompere una relazione fatta di abusi, con un uomo violento e considerato da tutti estremamente pericoloso. Quanto accaduto quella mattina ha scosso profondamente ben più che le sole provincie di Padova e Vicenza, ma ha colpito in generale un nervo scoperto dell’intero paese, che ogni settimana e ogni giorno vede crescere il numero delle vittime di violenze di genere, soprusi e vessazioni continue, proprio all’interno di quelle mura domestiche, che da dimensione casalinga e privata si trasformano per molte, troppe donne sempre più in un vero e proprio inferno. Quella mattina, o forse nei giorni precedenti, Zlatan Vasiljevic ha freddato Gabriela Serrano, con un colpo alla nuca, nell’auto che l’ex marito di lei le aveva prestato, proprio quell’ex marito a cui lei stessa aveva confessato le proprie paure, e il timore che quell’uomo tanto violento e possessivo potesse arrivare a farle del male. Dopo averla uccisa, il quarantaduenne serbo ha raggiunto Lidia — sua ex moglie — fuori da una villetta dove lavorava come collaboratrice domestica, nel capoluogo berico. Le ha sparato contro quattro colpi di pistola, in pieno giorno, prima di passare sopra al suo corpo con l’auto. Quella stessa vettura, una Mazda, da cui poco dopo seminerà il panico per la tangenziale ovest di Vicenza, lanciando persino due granate, prima di rivolgere la pistola contro sé stesso e di togliersi la vita. Restano ancora avvolti nel mistero invece i giorni e le ore precedenti alla strage, che Gabriela e Zlatan avrebbero trascorso insieme in alcuni alberghi del vicentino. Un particolare decisamente strano, in virtù del fatto che la relazione tra i due fosse già finita da tempo. La scelta della quarantottenne di origini venezuelane aveva poi innescato un vortice di minacce e comportamenti persecutori da parte dell’ex compagno.