Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Sfida in famiglia papà conservatore il figlio a sinistra
La sfida di Andrea e Giacomo Cona, candidati in liste contrapposte
«The Conas». Parrebbe il titolo di una serie tv in onda su Netflix, e invece fiction non è. Tutto vero il derby elettorale tra padre e figlio nella famiglia Cona a Verona. Andrea vs Giacomo, uno di qua (in lista con Sboarina) e l’altro di là (con Tommasi).
VERONA «The Conas». Parrebbe il titolo di una serie tv in onda su Netflix, e invece fiction non è. Tutto vero il derby elettorale tra padre e figlio nella famiglia Cona a Verona. Andrea vs Giacomo, uno di qua e l’altro di là: Andrea, il papà, ha corso nella lista «Verona al Centro» a sostegno del sindaco uscente Federico Sboarina; Giacomo, il figlio, è segretario del movimento «Traguardi» a favore di Damiano Tommasi. Se il padre con 120 voti è rimasto escluso dal consiglio comunale, il figlio, che ne ha incassati 332, nel caso in cui Tommasi diventasse sindaco, il suo seggio lo avrebbe: «Da padre mi auguro ce la faccia – dice Andrea -, perché è un ragazzo capace, trasparente e onesto». «Il primo obiettivo è che Damiano vinca il ballottaggio, perché la possibilità è più che mai concreta» ribatte Giacomo.
Andrea, 56 anni, consulente del lavoro in studio con la moglie (hanno due figli) e tifosissimo dell’hellas Verona, in politica è entrato nel 2016, «sull’onda dei due primi Family Day – racconta -. Ho aderito al movimento “il Popolo della Famiglia” di Mario Adinolfi e Gianfranco Amato, così ci siamo presentati da soli alle amministrative del 2017 e sono diventato consigliere di circoscrizione. In questa tornata elettorale ci siamo schierati con Federico Sboarina». Giacomo, 28 anni e avvocato, è stato nel 2017 tra i fondatori di «Traguardi», il movimento civico progressista che per primo ha stretto un legame con Tommasi: «Ci incontrammo nel 2019 a un convegno; Damiano mi piace perché è sempre se stesso, ed è raro per un politico».
Il parlamentino è a casa, dove padre e figlio discutono e si confrontano: «Direi che siamo entrambi di centro, lui rivolto a sinistra, io a destra. Tuttavia, su parecchi temi la pensiamo allo stesso modo, mi riferisco a mobilità, verde, sviluppo urbanistico e una Verona che ha bisogno di diventare più smart ed europea» sintetizza papà. «È vero, ma la differenza è che noi parliamo di queste tematiche da tempo, mentre loro le hanno adottate solo adesso» ribatte il figlio che precisa: «Lui è un conservatore, io un liberale progressista. Discutiamo e ci confrontiamo, ma sempre col piacere di ascoltarci. Mio padre non ha mai posto veti né mi ha mai ostacolato». Detto questo, riuscirà mai uno dei due a portare l’altro dalla sua parte? «Guardi, io credo sia più facile che sia mio padre a venire sulla mia; quando ha saputo che Damiano Tommasi si candidava non me lo ha detto, ma me lo ha fatto capire: “Questa è la volta buona che vincete voi”. Speriamo non me l’abbia gufata!».
” Andrea Cona Da padre mi auguro che ce la faccia, è un ragazzo bravo e onesto
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