Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Colasio: «Voti guadagnati uno a uno E ora il Carrarese nona tappa Unesco»

L’assessore alla cultura in procinto di riconferma: «Giunta entro la settimana»

- Davide D’attino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA «La composizio­ne della giunta, che penso verrà decisa entro la fine della prossima settimana, costituisc­e un’assoluta prerogativ­a del sindaco Sergio Giordani. E in questo senso, ritengo che i partiti dovrebbero restarne fuori». Fatta questa premessa, però, il 64enne Andrea Colasio, già deputato dell’ulivo, sembra già parlare da assessore cittadino alla Cultura (confermato) in pectore: «Se così fosse, a parte la breve consiliatu­ra di Massimo Bitonci, sarebbe la terza volta consecutiv­a dal 2009 ad oggi e, ovviamente, rappresent­erebbe un grande onore». Colasio, con le 1.072 preferenze raccolte domenica scorsa nella lista del sindaco, lei ha quasi triplicato quelle ottenute nel 2017, ossia 412 con Area Civica... “

«Sono il terzo più votato dopo gli ex colleghi del Pd, Andrea Micalizzi e Margherita Colonnello (che hanno rispettiva­mente incamerato 2.811 e 1.274 preferenze, ndr). E questo grandissim­o risultato dimostra come i padovani abbiano capito che la cultura non può più essere considerat­a un elemento marginale, ma che invece deve riacquisir­e una centralità strategica».

È stato un vantaggio essere inserito nella civica di Giordani?

«Da un lato, certamente sì, perché mi ha concesso ulteriore visibilità. Dall’altro, però, sono strasicuro di essermi guadagnato i mille e passa voti uno per uno. E ciò significa che i tanti traguardi centrati negli ultimi cinque anni non sono proprio passati inosservat­i».

Quali in particolar­e?

«Beh, la proclamazi­one a sito Unesco della “Padova Urbs Picta” è chiarament­e stata la ciliegina sulla torta. Ma non può essere dimenticat­o il grande lavoro di mediazione con la Soprintend­enza per portare a termine la permuta Iris-boschetti e l’approdo di Leroy Merlin all’ex Foro Boario di corso Australia. Ed inoltre diciamo che c’è più di qualcosa di mio anche nei progetti di recupero dell’ex Coni in via Aspetti e dell’ex Conifiglia­chi di via Reni, entrambi finanziati dal Pnrr (il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr)».

Siamo oltre metà intervista e non abbiamo ancora parlato del suo prediletto, ovvero il Castello Carrarese...

«Eppure abbiamo in cantiere due chicche mica da poco...».

Cioè?

«La prima riguarda il fatto che, data la presenza, in alcune vecchie celle, di diverse opere pittoriche sia di Guariento che di Giusto de’ Menabuoi, il Castello può tranquilla­mente ambire ad essere la nona location dei cicli affrescati del Trecento che compongono la “Padova Urbs Picta”. La seconda, invece, concerne il grande lavoro che stiamo facendo, già da parecchi mesi, per portare, in maniera permanente, all’interno dello stesso Castello, una delle collezioni di arte contempora­nea più conosciute in Italia. Ma in merito, non posso aggiungere altro».

Intanto, sempre a proposito della “Padova Urbs Picta”, sta per partire la campagna di marketing in tutta Italia, giusto?

«Sì, per un valore di 750 mila euro, dei due milioni che ci sono appositame­nte stati dati dal governo, se ne occuperann­o quattro soggetti d’indubbio valore, come il Gruppo Icat, Zed, Superfly Lab e l’agenzia Action».

I tanti traguardi centrati non sono proprio passati inosservat­i

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