Ciao caro amico Elios Un grande testimone della Prima Repubblica

Nei giorni scorsi è deceduto, a 81 anni, Elios Andreini, uno dei più importanti politici della Prima Repubblica polesana. Originario di Bagnacavallo, si trasferì come giovane insegnante di Lettere ad Adria che divenne la «sua» città. Vicesindaco per due legislature, segretario provinciale del Pcipds, senatore nella 10. e 11. legislatura, Elios non era un politico «a tempo pieno», non ha mai abbandonato l’insegnamento (è andato in aspettativa solo come senatore) ed è stato autore di molti libri di storia polesana e non solo, che hanno richiesto un notevole impegno di ricerche d’archivio. Al suo esordio come scrittore, mi diede in lettura la bozza del suo lavoro, chiedendomi una sincera opinione, se pubblicarlo o meno. Trovai il suo voluminoso testo molto interessante, in larga parte inedito, lo incoraggiai a mandarlo in stampa. Sviluppai la mia positiva opinione alla presentazione, con successo, del libro all’accademia dei Concordi di Rovigo (presentai in varie località del Polesine anche tutti gli altri suoi libri). Ci chiamavano «la strana coppia»: io segretario provinciale del Partito Liberale, lui del Partito Comunista, eravamo legati da fraterna amicizia (Andreini, tra l’altro, è stato testimone al mio terzo matrimonio), rafforzata dalle decise battaglie che abbiamo fatto in tandem per il No ai referendum su divorzio e aborto. Dalla mattina alla sera avevamo il sigaro toscano in bocca (sino a quando la mia attuale moglie me ne vietò l’uso) e quando Antonio Martino (all’epoca della Direzione nazionale liberale poi ministro di Berlusconi) venne a cena a casa mia, essendo lui ed Elios gli unici senza consorti, li feci sedere accanto: a fine serata, entrambi, mi espressero sincero apprezzamento l’uno dell’altro. Per onorare il ricordo di Andreini si dovrebbe almeno organizzare, ad Adria o a Rovigo, un convegno intitolato «In ricordo di Eliosepisodi politici significativi della Prima Repubblica» . Lui rimarrà sempre nel mio cuore.