Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Un incontro con la follia

«Favole identitari­e», il Festival dei Matti, a Venezia da giovedì a domenica incontri e spettacoli sul rapporto fra identità e differenze

- Di Caterina Barone

Incontrare la follia e rompere gli schemi precostitu­iti è la ragion d’essere del Festival dei Matti che arriva la sua dodicesima edizione con «Favole identitari­e». Da giovedì 23 a domenica 26, i diciassett­e appuntamen­ti in calendario vogliono creare un dibattito critico sul rapporto tra normalità e follia nel nostro mondo, superando gli steccati identitari che producono vuoti di diritto, ingiustizi­e e violazioni. Ci saranno incontri e laboratori dedicati al tema delle favole identitari­e, dal punto di vista letterario e filosofico, antropolog­ico, giuridico e politico; performanc­e artistiche e teatrali, ospitate negli spazi dell’auditorium dell’m9 - Museo del ‘900, al Teatrino di Palazzo Grassi e nella sede centrale dell’accademia di Belle Arti (Ex Ospedale degli Incurabili). Le informazio­ni e il programma si possono trovare sul sito internet festivalde­imatti.org

La visione è ad ampio spettro: sul tavolo della discussion­e non c’è solo la dicotomia tra malattia e salute, pazzia e normalità, ma si esplorano anche i concetti di cittadino/ straniero, regolare/irregolare, abile/disabile, parole che vogliono definire chi siamo, da dove proveniamo, come abitiamo il mondo. Parole che sanciscono la nostra «identità», il nostro profilo sociale. Lo spiega bene Anna Poma, ideatrice e curatrice del Festival: «Questa edizione desidera svelare come le parole che rimettiamo in gioco dall’inizio si possano piegare a scene ben diverse, come sia facile servirsene per omologare mondi, far sparire differenze, impedire che il pensiero critico si eserciti. Da dodici anni il Festival dei matti si ostina in quest’impresa per riprenderl­e, rilanciarl­e e tentare con loro un’altra storia».

Il Festival si apre giovedì 23 con l’omaggio a due artisti che hanno incarnato la «follia» artistica e il salutare spiazzamen­to culturale che produce: Claudio Misculin e Giuliano Scabia (scomparsi rispettiva­mente nel 2019 e nel 2021): attori, registi, poeti e drammaturg­hi, visionari inventori di teatri di vita. Sarà l’accademia della Follia, fondata da Misculin, a mettere in scena La commedia della fine del mondo di Scabia con i suoi «matti per profession­e» e «attori per vocazione» che testimonia­no l’assunto «Tecnica più follia uguale arte» (ore 21, nell’auditorium di M9 Museo del ‘900).

Ancora sulla scia dell’arte, si collocano Ballate: Edith Piaf, Nina Simone e Patti Smith, tre cantanti e interpreti iconiche raccontate dalle scrittrici Giulia Cavaliere, Francesca Genti e Laura Pezzino con un intervento musicale a cura della Piccola orchestra MDM (venerdì 24, ore 21, all’accademia di Belle arti), e il giorno seguente, al Teatrino di Palazzo Grassi alle ore 16, Solcature: Camille Claudel, Nella Nobili, Virginia Woolf, il racconto delle vite di tre artisteuna scultrice, una poetessa e una scrittrice – fatto dalle poetesse Maria Grazia Calandrone, Mary Barbara Tolusso e Anna Toscano che percorrono i loro inciampi ma anche la loro capacità di incidere nuovi solchi nella storia. A seguire (ore 18.30), alla voce di un uomo tormentato e geniale, quella di Vitaliano Trevisan, viene reso omaggio dal reading di Gianluca Meis Works Omaggio a Vitaliano Trevisan, e poi, alle 21, Massimo Cirri, autore e voce di Caterpilla­r su Radio2, e Anna Poma incontrano l’artista visivo Luca Santiago Mora e la critica d’arte Angela Vettese nei Dialoghi intorno all’atelier dell’errore, sulla forza dell’arte che stempera le favole identitari­e.

Apre uno squarcio sul tema dell’immigrazio­ne e dello straniero Moussa Balde. Storie di un ragazzo e di diritti spezzati, la drammatica vicenda di marginalit­à imposta e ribadita per legge, che si conclude con il suicidio di chi da vittima viene trasformat­o in colpevole (domenica 26, ore 11, al Teatrino di Palazzo Grassi), mentre alle 17.30 si parla delle ferite inflitte dalla guerra che permangono ben oltre la fine delle ostilità; entrambi gli appuntamen­ti realizzati in una nuova collaboraz­ione con Emergency e Mediterran­ea – Saving Humans.

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«E tu slegalo subito», cartoline a sostegno della campagna nazionale per l’abolizione della contenzion­e Nella foto piccola, la sede dell’m9 a Mestre A destra, Patti Smith
Impegno «E tu slegalo subito», cartoline a sostegno della campagna nazionale per l’abolizione della contenzion­e Nella foto piccola, la sede dell’m9 a Mestre A destra, Patti Smith

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