Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Vacanza pagata chi si infetta può chiedere il rimborso
L a nuova ondata di Covid rischia di far saltare molte vacanze già pagate. Che succede a chi ha saldato, o versato il 30 per cento di acconto? Secondo le associazioni dei consumatori è «una evidente causa di forza maggiore e il turista ha diritto al pieno rimborso da parte del fornitore». I casi e le principali eccezioni.
VENEZIA La nuova ondata di Covid rischia di far saltare molte vacanze già pagate. Che succede a chi ha saldato, o versato il 30% di acconto, all’agenzia o al tour operator via Internet volo, pacchetto viaggiohotel o villaggio, soggiorno in albergo, residence oppure case affittate e non può più partire? «Cominciamo a ricevere le prime telefonate di persone in difficoltà, che ci chiedono come ottenere il rimborso, ma la ricaduta in tal senso dei nuovi contagi la vedremo compiutamente nelle prossime settimane — rivela Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Veneto —. Si deve partire dal presupposto che la sopraggiunta impossibilità di usufruire della prestazione concordata e pagata, per motivi di necessità o forza maggiore, prevede il rimborso obbligatorio da parte del fornitore. Il problema è che, causa anche la crisi provocata al turismo dalla pandemia, otto volte su dieci l’operatore oppone ostruzionismo. Noi consigliamo di inviare immediatamente al tour operator o all’agenzia coinvolti la segnalazione scritta della malattia, corredata dall’esito del tampone e dal certificato medico, con relativa richiesta di rimborso. Se poi il destinatario è reticente — aggiunge Cecchinato — è meglio rivolgersi a un’associazione consumatori, che conosce bene l’iter da intraprendere e pure i trucchetti dei fornitori e delle assicurazioni per non pagare».
L’altro consiglio infatti è, prima di acquistare qualsiasi pacchetto vacanze, di sottoscrivere un’assicurazione che copra specificatamente il Covid-19. Costa dai 60 ai 200 euro, a seconda delle prestazioni incluse. «All’inizio dell’emergenza la pandemia non era contemplata tra le cause di malattia che danno diritto al rimborso, ma adesso la maggioranza delle compagnie copre anche il sinistro da Covid-19 — spiega il presidente di Adiconsum
Veneto —. Chi è assicurato nel giro di due mesi in genere viene ristorato, se la documentazione è in ordine e risulta inviata nei tempi previsti. Se invece si è scoperti, la situazione si complica un po’, spesso i fornitori invece del rimborso propongono di rimandare ad altra data la vacanza, così come le compagnie aeree. Bisogna puntare i piedi e appunto farsi assistere da un’associazione consumatori, che offre assistenza stragiudiziale dietro iscrizione e tesseramento, per un costo di 50 euro».