Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Omicidi al premio Nobel

Einstein indaga tra delitti e misteri Esce il romanzo giallo di Bucchi Paura e interrogat­ivi etici a Stoccolma Chi vuole intimorire gli scienziati?

- Di Francesca Visentin

Un omicidio scuote l’atmosfera rarefatta del premio Nobel all’accademia Reale delle Scienze di Svezia. Ma non è l’unico. I morti sono tanti, a pochi giorni dalla cerimonia che vedrà riuniti i più grandi scienziati del mondo.

È il dicembre 1925 e tra i delitti si trova coinvolto Albert Einstein (Premio Nobel per la Fisica 1921) con il suo allievo, il fisico Leò Szilàrd. Cosa c’è dietro questi omicidi? E chi vuole impedire alle menti più brillanti dell’epoca di incontrars­i?

Ruota intorno a questi misteri il nuovo romanzo del vicentino Massimiano Bucchi

Giocare a dadi col mondo. Un’indagine di Einstein a Stoccolma (Bompiani, 163 pagine, 16 euro).

Dopo tanti saggi scientific­i, con questo libro Bucchi esordisce nella fiction: un giallo dal solido costrutto scientific­o, in cui luoghi, ambientazi­one, personaggi e dialoghi sono basati su storia e scienza. La vicenda corre sul filo dell’adrenalina, come ogni giallo che si rispetti.

Bucchi presenterà il romanzo il 28 luglio al Portico Rosso di Vicenza (ore 20.30) e il 15 settembre a Palazzo Festari a Valdagno (20.30).

Bucchi, come è nata l’idea di ambientare un libro giallo all’interno dell’ambiente dei premi Nobel?

«È una storia a cui pensavo da molto tempo. Lo spunto è nato perché quello della scienza è un mondo che conosco bene. È da più di vent’anni che studio premi Nobel. Mi incuriosiv­a l’affinità che c’è tra indagine scientific­a e indagine investigat­iva. Dopo tutto anche la figura di Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle è ispirata a un medico scienziato».

Nel romanzo ha scelto Einstein come «investigat­ore» e non altri. Perché?

«Perché Einstein l’ho stupiù diato a lungo. E perché è una figura celebre e nota, immediatam­ente riconoscib­ile anche da chi non studia la scienza e gli scienziati. Tanti dialoghi e vicende di Einstein sono basati su fatti realmente accaduti o su cose che ha detto davvero. Mi piaceva l’idea di renderlo più umano e accessibil­e attraverso questo romanzo».

Gli omicidi della storia sono ispirati a esperiment­i scientific­i celebri...

«Una delle idee più forti di questo romanzo è fare conoscere la scienza attraverso gli omicidi ispirati a esperiment­i scientific­i. E poi c’è un tema esistenzia­le che affronto: la voce narrante fa riflettere su destino collettivo e scelte individual­i».

Gli scienziati sono sempre visti come distratti, geniali ma chiusi in un loro mondo settoriale. Invece Einstein riuscirà a fare chiarezza sugli omicidi.

«Einstein è un genio distratto, ma il suo “Watson”, l’allievo Leò Szilàrd, lo aiuterà ad essere più concreto. In realtà sarà Szilàrd a portarlo a vedere con chiarezza ciò che sta accadendo».

Il romanzo è ambientato nel 1925, ma i temi che affronta sono molto contempora­nei:

scienza e armamenti, guerra e sperimenta­zione scientific­a.

«Sì c’è molta contempora­neità. Ma sono temi universali. Oggi si è capito molto di più sul ruolo e la responsabi­lità della scienza».

È più difficile scrivere un saggio scientific­o, come ha fatto finora, o un romanzo giallo?

«Finora ho scritto saggi, ma questa storia ce l’ho sempre avuta in mente. Costruirla narrativam­ente non è stato facile. Ho fatto diversi sopralluog­hi a Stoccolma. E dialoghi, abiti, luoghi li ho creati tutti congrui all’epoca in cui ho ambientato la storia, il 1925 appunto. E naturalmen­te ho rispettato la costruzion­e narrativa dei gialli classici».

La baronessa von Gutter, personaggi­o chiave, dice a un certo punto della storia che «gli scienziati sono ingenui, conoscono solo un pezzetto dell’universo e pensano di sapere tutto».

«È una frase contestual­izzata in quel particolar­e dialogo. Comunque Einstein rivela di essere geniale e profondo, ma politicame­nte molto ingenuo, come quando scrisse la famosa lettera sulla bomba atomica».

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 ?? ?? Autore Massimiano Bucchi docente di Scienza, Tecnologia e Società all’università di Trento, vive a Vicenza Sopra, un’immagine di Albert Einstein, protagonis­ta del romanzo
Autore Massimiano Bucchi docente di Scienza, Tecnologia e Società all’università di Trento, vive a Vicenza Sopra, un’immagine di Albert Einstein, protagonis­ta del romanzo

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