Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Frodi sui bonus edilizi superati i trecento milioni «Soldi finiti all’estero»
La Guardia di finanza ha anche scoperto 397 evasori totali e 1.229 furbetti del reddito di cittadinanza
Pensati per stimolare il settore, i bonus edilizi ed energetici sono stati una ghiottissima occasione per i truffatori: negli ultimi diciassette mesi (da gennaio 2021 a maggio di quest’anno) la guardia di finanza del Veneto ha accertato frodi per trecento milioni di euro. Di questi, purtroppo, solo ottanta sono stati sequestrati perché i restanti duecentoventi sono volati all’estero, fatti sparire da società aperte e chiuse in un batter d’occhio. Quasi sempre i responsabili non sono i singoli ma reti d’imprese organizzate allo scopo.
VENEZIA Pensati per stimolare il settore, i bonus edilizi ed energetici sono stati una ghiottissima occasione per i truffatori: negli ultimi diciassette mesi (da gennaio 2021 a maggio di quest’anno) la guardia di finanza del Veneto ha accertato frodi per 300 milioni di euro. Di questi, purtroppo, solo 80 sono stati sequestrati perché i restanti 220 sono volati all’estero, fatti sparire da società aperte e chiuse in un batter d’occhio.
«Certe agevolazioni si sono trasformate in un mare pescoso per alcune organizzazioni», sottolinea il comandante regionale della guardia di finanza Giovanni Mainolfi evidenziando come le truffe, più che da singoli, siano state perpetrate da reti di imprese.
Due i raggiri più comuni. Nel primo caso un’azienda dichiara di aver eseguito dei lavori in realtà mai iniziati per poi intascare il credito d’imposta. Nel secondo si accorda con il committente per gonfiare il prezzo dei lavori effettuati e beneficiare di un’agevolazione più cospicua. Tutte operazioni spesso eseguite da reti di società che, essendo possibile cedere il credito, se lo passavano più volte rendendo difficili le indagini. Le truffe hanno interessato tutti i bonus: in primis quello facciate, ma anche l’ecobonus, il sisma e il 110. I numeri delle frodi accertate, una delle più grosse da circa 90 milioni è stata scoperta di recente a Chioggia, lieviteranno perché le Fiamme Gialle stanno per chiudere una grossa operazione.
Ma non ci sono solo i raggiri dei bonus edilizi nel bilancio presentato ieri dalla Guardia di Finanza, in occasione delle celebrazioni per il suo 248esimo anniversario. Risultati importanti, grazie anche a «Price»: un applicativo che incrociando feed social, banche dati sulla nascita di nuove imprese, banca Anac e precedenti penali, riesce a fare un’analisi del rischio truffa. Individua le aziende sospette, suggerendo i controlli. «In nove casi su dieci le indicazioni si rivelano esatte – precisa Mainolfi – nel 2017 i sequestri per riciclaggio superavano di poco i 100 mila euro, l’anno scorso ne abbiamo fatti per 200 milioni».
Attenzione anche sul fronte del contrasto ai «furbetti» del reddito di cittadinanza: 1.229 quelli denunciati, alcuni dei quali risiedevano addirittura all’estero. A loro farebbero capo richieste irregolari per 7,9 milioni di euro, 6,7 dei quali già intascati.
Tre le operazioni, sono state scoperte frodi in materia di fondi e spese gestite dalla Commissione Europea per 4,6 milioni; sequestrati 6,2 milioni di beni per reati fallimentari e 2,2 tonnellate di sostanze stupefacenti o illecite. Sono stati individuati 397 evasori totali. «Difficilmente si tratta di singoli ma sempre di più ravvisiamo sistemi di evasione», ribadisce Mainolfi non nascondendo le peculiarità delle indagini che vedono coinvolti stranieri, complicate dalle difficoltà di tracciare il denaro. Un capitolo a sé il commercio cinese. Nel decennio hanno aperto circa 16 mila imprese: solo settemila risultavano ancora attive all’ultima rilevazione di circa un anno fa e solo il 3 per cento è in regola con il pagamento delle tasse. Per loro, i crediti d’imposta non pagati ammontano a circa 2 miliardi. Molte sono finite nel mirino, in particolare a Venezia dove il fenomeno di aziende, non solo cinesi, che chiudono e riaprono con diverse ragioni sociali eludendo il fisco è cresciuto. Ad alimentarlo anche il turismo di massa. «Il numero crescente di B&b a basso costo attrae un turismo che cerca servizi alla sua portata: pizze al trancio, take away. E questo tessuto attira attività illecite» aggiunge Mainolfi alzando allo sguardo alle prossime sfide. I finanziamenti del Pnrr sui quali ha già messo gli occhi la criminalità.
Riciclaggio Nel 2017 circa 100mila euro di sequestri per riciclaggio. Ora sono saliti a 200 milioni